Quando un recruiter vi telefona è perchè è in cerca di una risorsa che possa ricoprire un ruolo ben preciso nell’organico interno o presso un’azienda cliente; dunque, come abbiamo già visto qui e qui, il recruiter ha già letto e scelto il vostro curriculum e vi ha già presi in considerazione.

A questo punto, terminato l’excursus relativo a formazione, esperienze e competenze, toccherà al selezionatore prendere la parola: a voi il compito di ascoltare con attenzione e prepararsi eventuali domande.

La terza parte del colloquio telefonico consiste nella presentazione sommaria della proposta: indicazioni circa il ruolo e le mansioni da svolgere, il contesto di riferimento e le tempistiche previste. Difficilmente si potrà entrare nel merito di aspetti contrattuali e quasi mai si potrà conoscere il nome dell’azienda cliente.
In generale, ai recruiter di Jobmetoo interessa avere conferma di interesse da parte vostra per la posizione presentata, per poi dedicare tempo e attenzione agli approfondimenti in un secondo colloquio, di persona o via webcam; se a priori il selezionatore sapesse che il vostro profilo è incompatibile con l’offerta del cliente (per competenze, o inquadramento, o retribuzione, o tipologia di invalidità..), non vi contatterebbe. Quindi, sì a domande chiarificatrici sulla presentazione che vi è stata fatta, no a quesiti relativi allo stipendio o a questioni specifiche di secondo rilievo: il recruiter sa che un’offerta si valuta nel complesso e anticiperà le risposte alle vostre domande appena avrà la possibilità di farlo.

Se, a questo punto, confermate l’interesse e la disponibilità a valutare l’opportunità che vi è stata presentata, e se avete fatto una buona impressione, non resta che prepararvi al prossimo step: il colloquio di persona (o via webcam).

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