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Per stabilire la percentuale di invalidità da assegnare a chi ne fa richiesta, sono state predisposte specifiche tabelle ministeriali a disposizione della commissione medica competente.

Le suddette tabelle fanno riferimento a quanto l’invalidità possa incidere sulla capacità lavorativa, in base quindi alla gravità e alla tipologia di menomazione anatomo-funzionale.

Se una determinata patologia non fosse esplicitamente espressa all’interno delle tabelle, la commissione medica dovrà fare riferimento a patologie analoghe e di pari gravità presenti in tabella.

Inoltre, la commissione medica ha facoltà di assegnare o togliere 5 punti percentuali qualora la patologia dovesse incidere o meno in maniera significativa nell’attività lavorativa del soggetto valutato.

Qualora il soggetto abbia più patologie, per stabilire la percentuale di invalidità, si utilizzeranno i seguenti criteri:

  • Calcolo delle percentuali relative alle singole patologie;
  • Integrazione delle percentuali a seconda che le menomazioni risultino tra loro in concorso funzionale (quando interessano gli stessi organi, apparati o sistema organo-funzionale), oppure coesistenti (quando sono interessati organi ed apparati funzionalmente distinti tra loro).

Influisce sulla valutazione finale anche la possibilità di applicare protesi. Infatti, se ben tollerata ed efficace, la possibilità di applicare protesi, può comportare una diminuzione della gravità della funzionalità lavorativa e, di conseguenza, la riduzione della percentuale di invalidità fino a dieci punti percentuali.

In un precedente articolo di questa rubrica (https://blog.jobmetoo.com/benefici-e-agevolazioni-in-materia-fiscale-legge-104-art-3-comma-3/), abbiamo già elencato i numerosi benefici riconosciuti dalla legge 104/1992. Tuttavia, il riconoscimento dei detti benefici non è automatico. La sussistenza dei requisiti viene verificata solo ed esclusivamente dopo accertamenti medici.

Vediamo a questo proposito quali sono le patologie e relative percentuali che danno diritto alle persone con disabilità a godere della legge 104 e ai suoi benefici:

  • Patologie dell’apparato cardiocircolatorio (61%-100%)
  • Patologie dell’apparato respiratorio (71%-100%)
  • Patologie dell’apparto digerente (61%-100%)
  • Patologie dell’apparto urinario (51%-100%)
  • Patologie dell’apparto endocrino (61%-100%)
  • Patologie dell’apparto osteoarticolare e locomotore (80%-100%)
  • Patologie dell’apparto neurologico (61%-100%)
  • Patologie psichiche (61%-100%)
  • Patologie sensoriali (60%-100%)
  • Patologie dell’apparto fisiognomico (25%)
  • Patologie dell’apparto stomatognatico (70%-80%)
  • Patologie dell’apparto riproduttivo (40%-50%)
  • Patologie congenite, ematologiche, reumatiche, neoplastiche e rare (21%-100%)

Se le patologie rientrano tra quelle riconosciute dalla legge, il soggetto interessato può beneficiare dell’assegno mensile di assistenza. Il diritto all’assegno mensile si acquisisce solo se l’invalidità supera il 74%.

Inoltre il beneficiario dell’assegno mensile deve avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e tre mesi, deve essere privo di impiego e il suo reddito annuo personale non deve superare la somma di euro 4.805,19; tale indennità è incompatibile con altri redditi pensionistici.

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