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La burocrazia (lo vediamo, tanto per citare un esempio, con la questione ISEE) non sempre facilita la vita quotidiana delle Persone con disabilità. Ogni tanto, però, arrivano anche buone, anzi ottime notizie: Il Ministero della Salute, su richiesta dell’ANGLAT, interviene chiarendo che le patenti speciali sono compatibili con l’indennità di accompagnamento.

Già, perché la questione non era affatto scontata e impensieriva non poco i disabili italiani interessati. Proprio per quanto riguarda le patenti speciali – afferma Roberto Romeo, Presidente Nazionale ANGLAT – quasi quotidianamente ci battiamo per contrastare l’infondata opinione sull’incompatibilità tra indennità di accompagnamento e patente di guida speciale, in quanto è bene puntualizzare che l’indennità di accompagnamento, riconosciuta con la Legge n. 18/80, viene concessa al solo titolo della minorazione, a coloro che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, necessitano di un’assistenza continua.

Nonostante tutto ciò sia inconfutabile, l’ANGLAT ha ritenuto necessario interpellare sulla questione gli Uffici del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, richiedendo un intervento del Ministero della Salute che, per competenza, ha puntualmente risposto, esprimendo il proprio parere autorevole con una nota che conferma la compatibilità tra patenti speciali ed indennità di accompagnamento, aggiungendo, tra l’altro, che la Commissione Medica Locale deve esprimere “un giudizio di idoneità o di inidoneità alla guida, non sulla base di una aprioristica esclusione alla visita dei soggetti beneficiari di una indennità di accompagnamento, ma sulla base di una valutazione medico legale fatta caso per caso”.

Quindi, per fare massima chiarezza: godere di un’indennità di accompagnamento non preclude il conseguimento o il rinnovo della patente di guida, bensì quanto la patologia stessa, sulla base di valutazioni ad personam, permetta o meno una guida in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri.

E’ possibile scaricare il parere del Ministero della Salute sulla home page del sito www.anglat.it, all’interno della sezione “Patenti speciali”.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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