Un’idea, un confronto lungo o una necessità; sono i tre fattori dai quali, di solito, nasce una soluzione: il primo rispecchia un’intuizione soggetta alla persona e al contesto; il confronto stimola i pensieri di un gruppo e li riunisce al fine di far prevalere una soluzione terza; infine la necessità, un’esigenza derivata da una situazione di rottura o ambientale.Da quest’ultimo punto nasce la soluzione di cui parleremo nel post odierno: lo Smart Glove.
Hoyoung Ban è un ragazzo coreano di 38 anni, con un MBA in Virginia (USA) e la passione per la tecnologia. Ban è partito da una necessità, in questo caso familiare: il padre e due zii sono stati colpiti da ictus; purtroppo il padre è successibamente morto, mentre i suoi parenti hanno intrapreso le cure di riabilitazione. Proprio dalla mancata possibilità di sostenere le spese mediche, nasce il guanto “smart” di Ban. Una soluzione che permette di riabilitare la persona nel lancio di una palla, per esempio, o versare un bicchiere d’acqua.
Anche dal punto di vista economico lo strumento è accessibile: per gli ospedali il guanto ha un prezzo di $10.000, mentre per il cliente finale siamo sui $1.000. Il fine di Ban è quello di poter rendere accessibile il prodotto al maggior numero di persone possibili, sia per quanto concerne le funzionalità che il prezzo di acquisto.
Fonte: La Stampa