Amazon Echo

Total Recall, primo film ad uscire in Italia del quale conoscevo sia il titolo originale che quello italiano, Atto di Forza: una traduzione, o meglio un adattamento, molto creativo, ma un film che è rimasto negli annali di Hollywood. Del film, oltre agli epici combattimenti, alle persone mutanti e alle città alla deriva, ricordo le case: super tecnologiche, dotate di tutti i comfort della domotica e comandate con la voce.

Era il 1990, ben 27 anni fa e a quei tempi ci sembrava davvero fantascienza; se dovessimo vedere oggi quel contesto ci farebbe ridere: la realtà oggi ha superato quella fantasia grazie agli assistenti digitali. Tra questi spicca Amazon Echo, un accessorio da inserire in casa, sempre a nostra disposizione. L’invenzione di Amazon è attivabile con la voce: per attivare un comando, anteporre il nome del dispositivo, Alexa, e si attiva il supporto. Ad esempio, se volessimo lanciare una canzone, sarà sufficiente dire “Alexa, suona ‘Diamante'” e lo smart device inizierà a riprodurre il pezzo di Zucchero.

Quest’utilizzo è abbastanza ludico, ma trasliamolo alle persone con disabilità: Amazon Echo diventa un assistente in tutto e per tutto, in quanto si integra con tutti gli ambienti e accessori della casa. Dalla tecnologia Cloud passiamo a quella dell’Intelligenza Artificiale, sino ad arrivare a quella della “Internet of Things“: collegando l’accessorio di Amazon con quelli presenti in casa (frigorifero, cucina, radiatori, tapparelle, acqua…) sarà possibile avere in gestione la propria casa solo con l’uso della voce.

Aggiungiamo un altro tassello, in quanto gli assistenti digitali non sono degli oggetti chiusi, incapaci di evolvere: imparano da loro stessi, dal contesto in cui si trovano, dalle indicazioni (e correzioni) che vengono loro date dalle persone che li attivano. Imparano le nostre abitudini, cosa ci piace e quando ci piace (es. quando torniamo a casa ci piace fare un bagno caldo? Troveremo la vasca piena di acqua calda alle 19, al nostro rientro a casa).

Atto di Forza anticipava il presente, quasi lo estremizzava sino a storpiarlo; oggi quel futuro è più complesso e alla portata di tutti: Amazon Echo dà piena autonomia alle persone con disabilità grazie alla creazione di un assistente che per la prima volta include tutta la popolazione portando tutti sullo stesso livello di possibilità e scelte.

 

Fonte: Living with disability

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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