È stato pubblicato, qualche giorno fa, sul blog InVisibili del Corriere della Sera un articolo – di Simone Fanti – su 5 Azioni che Jobmetoo immagina per dare un impulso alla questione del lavoro delle persone con disabilità.

Nello specifico è un articolo che analizza in primis la legislazione attuale e l’obbligo che le aziende hanno di assumere persone con disabilità ed appartenenti alle categorie protette ed alcune proposte per far diventare l’obbligo di legge un’opportunità reciproca aziende/candidati.

I numeri parlano da soli: rispetto alla popolazione le persone con disabilità che hanno un’occupazione sono ancora pochi – come si evince dall’articolo di S. Fanti meno del 20% di persone con disabilità ha attualmente un lavoro, rispetto a quali il 60% della popolazione non disabile.

Quello che – ad oggi servirebbe – è fare in modo che la cultura, su questo tema, cambi… nei mesi precedenti è stata realizzata una campagna di attivazione sociale, creando un canale dedicato – LinkMeToo – presente su LinkedIn, per avvicinare il mondo della disabilità e le imprese.

InVisibili, avvalendosi della collaborazione di Daniele Regolo – fondatore di Jobmetoo, società di ricerca e selezione dedicata al recruiting di categorie protette e persone con disabilità – ha pubblicato 5 azioni che – secondo Daniele – potrebbero andare oltre l’obbligo di legge – previsto dall’attuale legge 68/99 – e fare in modo che venga stimolata una cultura di inclusione per persone con disabilità i cui parametri di giudizio dei recruiter dovrebbero essere basati – continua  Daniele – “esclusivamente sulle competenze e sulla reale compatibilità tra condizione del lavoratore e necessità dell’azienda e non sull’obbligo”.

Di seguito le 5 azioni in versione integrale, in un articolo di Superando.it

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