Vesta_Jobmetoo

Il settore del vestiario e dell’abbigliamento in generale è di forte interesse in una nazione storicamente coinvolta come l’Italia: oggi la moda viene disegnata e lanciata nelle sfilate di Milano, con un forte eco anche su Parigi e New York.

La moda è destinata ad un pubblico di élite, ma le case di moda sanno anche come raggiungere il pubblico ampio, quello che cerca l’occasione o la promozione, fornendo loro dei prodotti accessibili e con qualità impeccabile.

I vestiti, quindi, sono disegnati per il grande pubblico, come può la “nicchia” delle persone con difficoltà di vestizione e svestizione a trovare degli abiti in linea con le loro esigenze?

La risposta è Vesta, una linea di abbigliamento con sede a Carpi, che è specializzata in questo settore. Grazie alla modellatura del vestiario, ai tipi di allacciatura e all’elasticità dei tessuti, i destinatari sono completamente autonomi nell’utilizzo dei capi.

Il progetto si rivolge in primis alle persone anziane, ma anche a coloro che sono affette da patologia come il Morbo di Parkinson, demenze senili e disabilità varie.

Un’iniziativa che sta riscuotendo enorme successo e ha “abilitato” numerose persone nella vestizione (e svetizione) in autonomia.

 

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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