“Da quando sono diventata ipovedente, in piena età lavorativa, ho cercato, dopo un breve periodo di assoluto sbandamento, di trovare un nuovo equilibrio. Ho ripreso le misure con il mondo che mi circondava e ho scoperto che comunque si possono fare, se si vuole, moltissime cose. Una di queste è stata la rassegna stampa Press-IN. Può sembrare paradossale che una persona che non vede e non può leggere “normalmente”, si prenda la briga di portare avanti in prima persona una rassegna stampa per gli altri, ma la cosa è proprio così. Utilizzando il computer dotato di screen reader (lettore di schermo) con sintesi vocale, riesco a farlo con relativa facilità, certo non alla stessa velocità degli altri, ma con sufficiente efficacia. Dimostrazione plastica che le tecnologie informatiche sono davvero dalla parte delle persone con disabilità, sono la “manna dal cielo”, che ci aiuta, se vogliamo, a lavorare e a realizzare i nostri obiettivi”.

È con questo virgolettato che introduco una persona veramente speciale, Lucia Baracco. Lucia, quasi tutte le persone con disabilità conoscono il prezioso servizio Press-IN: quando è nato e quale è stata la sua storia?

Press-IN nasce nel 2002, quando il Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia, di cui sono stata fondatrice e responsabile, muoveva i suoi primi passi. L’idea era nata da un amico, Flavio Fogarolo, che aveva intuito l’esigenza di offrire alle persone con disabilità visiva la possibilità di essere informate in modo accessibile e di poter condividere, in tempo reale, le notizie che la stampa italiana pubblicava su fatti, iniziative e progetti relativi ai loro problemi. Erano i primi anni in cui le testate giornalistiche avevano l’edizione on line, perciò era possibile pensare di rendere accessibili, con uno specifico software, gli articoli anche a chi non vedeva. Ed erano anche gli anni in cui si iniziava a parlare di accessibilità del web e che poi hanno portato alla legge Stanca del 2004!

Nel 2008 la gestione di tre diverse rassegne stampa confluì nel progetto Press-IN, dove le due lettere IN sono le iniziali di tre parole chiave che ispirano il servizio: Informazione, Integrazione, Inclusione.

Quindi, venendo alla tua domanda, anch’io, forse un po’ immodestamente, sono convinta che questo servizio sia utile a molte persone, e forse, proprio per questo continuo a portarlo avanti con convinzione, nonostante le difficoltà e il fatto che comporti un impegno costante assai consistente. La sua utilità è dimostrata peraltro dalla sua popolarità in Italia (e non solo), e dalla costante crescita degli iscritti.

Sono convinta inoltre, più in generale, che questo servizio rappresenti un piccolo ma concreto tassello nella direzione di quanto stabilisce la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, che afferma tra l’altro all’art. 21 il diritto ad una informazione accessibile e offerta in modalità diverse.

Come funziona esattamente Press-IN?

Utilizziamo un motore di ricerca specializzato molto efficiente (PressToday professional), i cui responsabili sono col tempo diventati nostri amici ed “estimatori”, perché vedono direttamente l’impegno costante e importante che ci mettiamo quotidianamente. Il motore di ricerca, da cui reperiamo i dati, filtra gli articoli in base a parole chiave ed altri suoi algoritmi, ma tutte le scelte di Press-IN sono rigorosamente redazionali e si considera non solo la reale attinenza degli argomenti, oltre che la rilevanza e l’interesse del tema, senza trascurare all’autorevolezza della fonte, evitando di pubblicare notizie troppo simili che appesantirebbero inutilmente la rassegna stampa. 

Quante persone raggiungete quotidianamente e come si può sostenere il vostro prezioso servizio?

Attualmente sono iscritti oltre 7.600 utenti unici, iscritti esclusivamente su base volontaria e non mediante l’utilizzo automatico di indirizzari, anche specialistici. Si tratta di insegnanti ed educatori, associazioni di disabili e associazioni culturali, operatori della riabilitazione, progettisti e tecnici pubblici e privati, portali di informazione sociale, giornalisti e operatori della comunicazione, studenti con disabilità e loro familiari, ricercatori e produttori di ausili, amministratori, persone con disabilità di tipo diverso (sensoriale, motoria, intellettiva), operatori turistici, operatori museali e delle biblioteche, singoli cittadini.

Attualmente il servizio Press-IN è gestito a livello di puro volontariato dalla nostra associazione, che ha portato avanti il progetto iniziale del Comune di Venezia, una volta giunto a scadenza. I costi di esercizio (accesso alle banche dati di rassegna stampa, gestione del sito e supporto informatico) sono sostenuti grazie alle donazioni di associazioni e singoli utenti.

Qual è una notizia che vi ha particolarmente colpito, da lettori prima ancora che da editori?

Certo ci sono molti articoli che sono rimasti nel mio cuore, per diverse ragioni, ma il nostro è volutamente un servizio di rassegna stampa e in quanto tale noi cerchiamo di offrire una panoramica il più possibile oggettiva dello stato dell’arte del dibattito sulla disabilità nel nostro Paese. Sappiamo come l’informazione sia un importantissimo strumento di integrazione e di inclusione, anche semplicemente perché serve a far sentire meno sole le persone toccate da problemi di disabilità e a condividere dubbi ed esperienze.

Credo sia importante precisare che non viene operata alcuna censura (nel senso che pur non condividendo molto spesso i contenuti di alcuni articoli, nella forma o nella sostanza, si preferisce comunque dare la notizia, perché si vuole fotografare anche il livello del dibattito nel nostro Paese su questi temi. E sappiamo che questo è un importante termometro. Su alcuni di questi temi, particolarmente significativi e delicati, cerchiamo peraltro di fornire le diverse posizioni esistenti, come strumento di riflessione.

Quali sono le sfide di Press-IN nel futuro?

Sarà banale, ma la sfida di Press-IN è soltanto quella di riuscire a portare avanti il servizio con regolarità, avendo come obiettivo costante quello di essere accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità o a chi deve usare ausili e tecnologie assistive (la molla in fondo che ha fatto scattare l’avvio del servizio nel 2002). Da alcune settimane abbiamo messo a punto una nuova piattaforma che dovrebbe garantire maggiore stabilità al servizio, tenendo conto anche delle esigenze di fruibilità con diversi device.

E proprio in questi giorni che ci avvicinano alle ferie, anche se così diverse dal solito dopo i mesi di emergenza vissuti, avremo la possibilità di approfondire ed apprezzare questo lavoro di grande qualità e dedizione svolto da Press-IN, che si è rinnovato proprio in questi giorni torridi. L’auspicio è che questo non si limiti ad essere un appuntamento passeggero, ma, grazie al suo servizio imparziale e professionale, ci potrà accompagnare per tutti i giorni dell’anno e diventare fonte quotidiana di informazione per tutti. Perché l’inclusione passa anche da una corretta informazione.

Contatti

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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