Sandro Pupolin

Ho conosciuto Sandro Pupolin dell’Associazione Raggiungere nel 2013 in occasione di Reatech, e siamo sempre rimasti in contatto. Ci siamo subito presi bene: lui colse lo spirito di Jobmetoo, io l’ho sempre ammirato per la sua determinazione, che unisce ad una grande chiarezza di idee. Sabato 14 Marzo, a Bologna, sarò relatore in un convegno che Sandro ha costruito mattone su mattone e che abbiamo un po’ anche condiviso insieme. Vorrei far conoscere questa persona davvero meritevole ai nostri follower.

Sandro, descriviti in una frase!

Quasi trentenne, single, solare, socievole e sensibile. Sono anche molto permaloso e testardo.

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Di cosa ti occupi con Raggiungere Onlus?

Sono vice Presidente Nazionale e inoltre sono referente per il Friuli-Venezia-Giulia. In associazione mi occupo di molte cose, organizzo convegni ed eventi sportivi, sono coordinatore della redazione del nostro giornalino e inoltre gestisco i vari social. Ma la cosa che mi dà maggior soddisfazione è poter condividere la mia esperienza di vita con altre persone con problematiche simili.

Come vivi la tua disabilità?

Ho raggiunto una buona autonomia personale che mi permette di fare molte cose. Cerco di godermi a pieno ogni giorno della mia vita!

E come definiresti il rapporto con la società: in altre parole, come ti guardano gli altri?

Se da ragazzino le persone mi guardavano con un certo pietismo, oggi mi stimano e mi apprezzano molto per ciò sono e per quello che faccio e spesso sono da esempio per altre persone che si creano problemi inutili nella vita. Ma ritengo che esistano ancora barriere fisiche e culturali per una maggiore inclusione sociale.

Che lavoro fai? L’ambiente di lavoro è accessibile?

Sono impiegato presso l’ufficio acquisti per un’azienda di elettronica. L’ambiente di lavoro è sufficientemente accessibile, sono state fatte delle piccole modifiche a hoc, ad esempio alzare la scrivania o con l’acquisto strumenti facilmente reperibili in commercio come una cuffia per utilizzare il telefono.

Ho visto su Facebook una splendida foto mentre stai sciando. Cos’è lo sport per te?

Oltre allo sci, pratico nuoto pinnato da molti anni. Lo sport è un modo per poter superare i propri limiti, una sfida con se stessi e con gli altri. Ma è anche stare in gruppo e condividere una passione. Adoro sciare, perché significa velocità e libertà di movimento.

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Ora veniamo al convegno: perché lo hai voluto realizzare? Qual è il messaggio che intendi far passare?

L’intenzione è quella di fare il punto dell’odierna situazione in Italia relativamente all’inserimento delle persone con disabilità e una valutazione sull’efficacia della normativa e del sistema vigenti.

Parlaci dei relatori.

Interverranno relatori appartenenti sia all’ambito politico sia più strettamente operativo, quali ad esempio i terapisti occupazionali; inoltre ci saranno alcuni interventi di lavoratori disabili che racconteranno la loro esperienza.

Convegno Bologna

Tu sei friulano, ma il convegno si terrà a Bologna: come mai?

Il mio amico e consigliere nazionale di Raggiungere è di Bologna e grazie a lui ho conosciuto l’associazione culturale Farm, che mi ha fatto conoscere da vicino la realtà dei non udenti e dei ciechi. E così abbiamo deciso di allargare a tutto il mondo della disabilità questo convegno, lavorando in sinergia con Farm.

Il tuo sogno nel cassetto?

La possibilità di avere una casa tutta mia e quindi una vita indipendente. Progetto al quale sto già lavorando affinché diventi presto realtà.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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