Oggi ho il piacere di essere qui con Luca che ha una grande passione: viaggiare! Luca non si limita semplicemente a viaggiare, ma ama pianificare, vivere e raccontare ogni suo viaggio nei minimi dettagli con particolare attenzione all’accessibilità.

Ciao Luca, due parole di presentazione!

Mi chiamo Luca Dell’Oro, sono nato nel vicinissimo 1995 a Lecco, la città del Manzoni, immersa tra lago e montagna, con una grandissima storia e con un turismo sempre più in crescita.
Abito in un piccolo paesino ad una decina di chilometri da Lecco, in mezzo alla natura ma a due passi dalla immensa Milano con le sue aziende e con la possibilità di fare carriera professionale.

Dopo l’infortunio che mi ha cambiato la vita, terminata una prima fase estremamente cupa, ho avuto una vera e propria rinascita che mi ha permesso di riprendermi tutto quello che avevo perso.
Non smetterò mai di ringraziare tutti quelli che in questi anni mi hanno supportato ed aiutato, tra cui Jobmetoo che mi ha permesso di trovare un impiego in Trocellen, azienda che, sin da subito, ha creduto in me, dandomi la possibilità di ritornare al lavoro e mi ha sempre valorizzato.

Cosa ha rappresentato Jobmetoo per te e per la tua vita professionale?

Un freddo giorno di febbraio di oramai quattro anni fa, ho avuto la fortuna di scoprire Jobmetooo su internet. Qualche mese prima avevo subito un grave infortunio che mi aveva causato la perdita totale del terzo, quarto e quinto dito della mano destra con buona parte della superficie della stessa; ero appena entrato a far parte delle Categorie Protette e stavo cercando disperatamente un impiego per poter riprendere la mia vita da dove l’avevo lasciata.

Jobmetoo, in particolar modo nella figura di Elisabetta Cammarano, mi ha aiutato nella ricerca della posizione lavorativa ideale mettendo al primo posto oltre al rapporto professionale anche il rapporto umano. Jobmetoo mi ha permesso di conoscere Trocellen, un’azienda leader del mercato dei polimeri espansi la quale necessitava di una figura da inserire nel reparto di ricerca e sviluppo ed essendo chimico, non desideravo altro.

Come hai vissuto il passaggio lavorativo prima e dopo l’incidente che ti ha visto coinvolto in giovanissima età (sia anagrafica che lavorativa)?

Terminati gli studi nel 2014 in ambito chimico e biologico, avevo una grandissima voglia di mettermi in gioco e una grandissima fame professionale.

Il mio sogno all’epoca era quello di entrare in un laboratorio di ricerca di una grande potenza industriale ma ovviamente era richiesta una certa esperienza.
Abitando nel lecchese, famosa città industriale, riuscii in poco tempo ad entrare in un’importante impresa chimico-farmaceutica come operaio chimico addetto alle miscele. Sapevo che con un contratto stagionale, la mia esperienza sarebbe durata al massimo sei mesi, ma andava bene così, volevo acculturarmi e conoscere per poter crescere sempre di più.

Successivamente, nel 2016 all’età di 21 anni, mentre stavo svolgendo il secondo turno in un’impresa chimico-tessile della zona, mi capitò l’incidente che mi cambiò totalmente la vita, con una conseguente disabilità irreversibile.
Psicologicamente ero KO, pensavo che la mia vita fosse completamente cambiata e sconvolta, avevo paura di ricominciare.
Passarono i mesi, conobbi Elisabetta di Jobmetoo, mi propose a Trocellen e la mia vita invece cambiò nel giro di pochi giorni.
Tornai a vivere!

In azienda ricopro il ruolo di tecnico di laboratorio ricerca e sviluppo (proprio quello che desideravo dai tempi degli studi) e mai, dico mai, malgrado la mia invalidità mi hanno fatto sentire “inferiore”. Tutte le mansioni che svolgo fanno parte del normale, dell’ordinario, non ho limitazioni e questa cosa mi fa stare benissimo.

L’azienda, anno dopo anno, mi sta facendo crescere dandomi nuovi ruoli e mansioni.
Il mio obiettivo è quello di crescere sempre di più professionalmente:mii piacerebbe ad esempio vedermi in veste di venditore, avendo un ottimo bagaglio di materiali e relativi studi scientifici con una grande dote relazionale, oppure perché no… nel reparto qualità e sicurezza avendo dopo aver vissuto l’incidente una grandissima sensibilità e attenzione in materia.. dopo aver vissuto il tragico incidente ho una grandissima sensibilità a riguardo.

So che ami molto viaggiare e, soprattutto, raccontare i tuoi viaggi e hai aperto un tuo blog: da dove nasce l’idea e come pensi che possa diventare in futuro?

I viaggi sono per me un qualcosa di veramente unico, il mio più grande hobby.
La mia vacanza ideale è fatta di: una macchina a noleggio, un umile appartamento e la voglia di girare ogni angolo della meta scelta. Non sono quindi il tipo da hotel con spiaggia convenzionata.
Da quando frequento il centro protesi, ho conosciuto persone con invalidità più gravi della mia che non hanno mai smesso di sorridere. Malgrado questo però, per chi è portatore di handicap, non è sempre facile viaggiare…
Nel complesso, qualsiasi sia la cosa che sto svolgendo, mi reputo un vero e proprio vulcano: mi piace acculturarmi prima, viverla durante e raccontare dopo ogni mia vicenda, accade questo anche per i viaggi.

Mettendo insieme le due cose, ho deciso di aprire il blog “Contro le barriere” descrivendo in maniera dettagliata i miei viaggi, riportando tutti gli itinerari e punti di interesse accessibili a tutti.
Tra i tanti itinerari descritti , ad esempio, ci sono le Canarie, le isole del mio cuore, una meta accessibile che ovviamente consiglio a tutti. All’interno del blog ho aperto anche una sezione chiamata “Interviste contro le barriere” dove offro la possibilità di far descrivere ad ognuno la propria meta preferita, piuttosto che la propria città e come questa vada ad abbracciare la tematica “abbattimento delle barriere architettoniche”.

In futuro mi piacerebbe davvero tanto che il blog potesse crescere sempre di più tanto da acquistare una grandissima utenza, perché viaggiare deve essere un diritto di tutti e nel mio piccolo sono certo di poter rendere felice qualcuno.
Sarebbe bellissimo collaborare con strutture piuttosto che con tour operator per potenziare questa tematica.

Tornando all’aspetto lavorativo, come hai vissuto il passaggio da un lavoro operativo ad uno impiegatizio?

Il laboratorio è un vero e proprio ibrido tra gestionale e operativo: la giornata oscilla tra test, analisi, sviluppi con prove direttamente in produzione e tra stesure di report, audit, contatti con fornitori e clienti e utilizzo dei vari sistemi informatici.

Il fatto di entrare a lavorare in laboratorio è stata per me una gioia immensa e mi ha davvero permesso di riacquistare stima in me stesso e di riprendermi tutto quello che avevo perso.
Ora ho 25 anni, sono soddisfatto del lavoro che faccio, ma non nego il fatto che ho una grande voglia di crescere ancora, ovviamente nell’azienda in cui sono.
Non smetterò mai di viaggiare e di potervi raccontare tutte le bellezze che vedo.

Non mi rimane molto da aggiugere alle risposte di Luca. L’unica cosa che mi sento di dire è che ammiro la determinazione e la passione che Luca mette in tutte le sue attività: dal lavoro, agli hobby, ai viaggi ed al mood con il quale affronta la vita giorno dopo giorno. Sposo il modo in cui Luca affronta e ha affrontato le difficoltà: mai fermarsi di fronte agli ostacoli, ma cercare sempre il modo per superarli ed andare oltre, anche se si tratta di obiettivi sfidanti che richiedono una forte determinazione e autodisciplina.

Qui il blog “Contro le barriere” di luca

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Ciao! Sono Joshua ed ho 31 anni; sono affetto da Osteogenesi Imperfetta, che è una patologia genetica alle ossa che le rende più fragili del normale. Vivo da sempre su una sedia a rotelle. Io non ho mai vissuto la disabilità come un “problema” o un limite alla mia vita. Certo, ho sempre – o quasi – avuto la fortuna di trovare persone, amici e conoscenti che mi hanno sempre permesso di vivere una vita interessante e dinamica

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