linee-guida

Nel momento in cui devono essere elaborate delle linee di comportamento per organi mirati, il processo di solito è il seguente: un Ente, nazionale o internazionale, emette delle linee guida, queste vengono recepite dall’organizzazione di competenza che a sua volta emette dei regolamenti che, a cascata, devono essere recepiti dagli organi coinvolti senza che questi siano chiamati in causa nella stesura delle stesse.

Oggi quest’ottica cambia: in linea con la Convenzione ONU, l’Agenzia per l’Italia Digitale dovrà varare le linee guida ai datori di lavoro, pubblici e privati, finalizzate ad agevolare l’identificazione degli strumenti e tecnologie assistive più idonee per lo svolgimento delle attività a cui il dipendente con disabilità è assegnato.

Ma cosa fa l’Agenzia Digitale? Non si chiude nei propri uffici e detta le linee guida da sé, ma chiede il coinvolgimento delle stesse aziende che dovranno seguire queste direttive, in modo da creare un vademecum chiaro, attuale e in linea con le necessità del lavoratore disabile che dell’azienda.

Le linee guida indirizzeranno diversi settori del mondo del lavoro digitale, tra i quali:

  • gli aspetti di ergonomia della postazione
  • l’accessibilità architettonica della sede
  • il nomenclatore tariffario

Questa nuove metodologia decisionale è uno dei classici esempi di attività win-win: rende attive le aziende nel processo decisionale, pone in primo piano il lavoratore disabile nell’ambiente di lavoro, facilita la messa in pratica delle competenze del lavoratore.

Le aziende hanno tempo sino al 4 Settembre per partecipare alla stesura delle linee guida: possono comunicare con l’Ente tramite l’indirizzo e-mail accessibilita@agid.gov.it

Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina dedicata.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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