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Salutiamo la giornata mondiale delle Persone con disabilità presentando un progetto in corso da condividere con tutti voi.

Il progetto WOW (Wheels on Waves, ossia “Ruote sulle onde”) ha “l’ambizioso scopo di diffondere, dagli Stati Uniti all’Europa, un messaggio di pace e di rispetto dei diritti delle persone con disabilità, tramite un fondamentale documento: la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità”. Come? Attraverso una lunga galoppata sulle onde che inizierà nella primavera del 2017 e che vedrà il catamarano accessibile di Andrea Stella toccare tappe suggestive tra gli USA e l’Europa.

Andrea Stella al timone
Andrea Stella al timone

Andrea, ti ho conosciuto diversi anni fa in occasione di Gitando, la fiera sul Turismo accessibile di Vicenza e coordinata dal comune amico Roberto Vitali. La vela è una passione che ci accomuna e con la vela iniziamo. Raccontaci cos’è la vela per te.

Ben ritrovato, Daniele! Ho sempre avuto la fortuna di poter vivere il mare con una barca a vela; la barca è sempre stata una occasione di vacanza, di crociera e non di regata.

Scopo del progetto è quello di diffondere un messaggio di pace e di rispetto dei diritti delle persone con disabilità, tramite due fondamentali documenti: la Convenzione ONU e la Carta per la Pace tra i Popoli, sottoscritta nel novembre dello scorso anno a Montone, in Umbria, in occasione del 70° anniversario delle Nazioni Unite. Pensi che il mondo sia pronto per accogliere l’ispirazione di questi due riferimenti legislativi?

Se apriamo un telegiornale e vediamo quello che succede nel mondo direi che dobbiamo cambiare rotta, che dobbiamo modificare i nostri comportamenti rispettando i diritti di tutti perché così non si può andare avanti.

E quando accade che è la società a superare le aspettative della Legge? Hai un esempio significativo in tal merito?

Certo se pensiamo che l’invenzione nasce spesso da un bisogno, il telecomando della televisione nasce per una persona disabile e diventa patrimonio di tutti, così il Design for all può creare oggetti e ambienti più comodi per tutti, diventa una scelta di mercato.

Restiamo (ancora un po’!) in tema di vela: come stanno andando i Sailing Campus?

Ormai sono sei anni che sono partiti e direi che stanno raggiungendo l’obiettivo: le associazioni locali gestiscono autonomamente il corso e il ruolo de lo Spirito di Stella è sempre minore, questo permette di avere una continuità sul posto per un periodo che va ben oltre i 4 giorni del corso!

E ora parliamo anche di lavoro: dacci il tuo parere su un aspetto che le persone con disabilità e le aziende dovrebbero migliorare nei confronti del lavoro.

Credo sia indispensabile un matching più preciso che tenga conto, vicendevolmente, delle specificità dei lavoratori con disabilità e della mansione richiesta. La legge sul Collocamento obbligatorio è perfetta… ma solo sulla carta; sappiamo tutti che non è applicata come si dovrebbe. I disabili, poi, non sono tutti uguali, portano con sé un grande patrimonio di differenze e, ad esempio, un ragazzo con la Sindrome di Down può svolgere alcune attività in cui un paraplegico non riesce e viceversa. È indispensabile che gli addetti ai lavori ne sappiano tenere conto.

Ho ancora una foto (eccola!) con te, Antonio e un altro carissimo amico, ora impegnato in un Tour in Italia: Danilo Ragona. Quanto credi le persone con disabilità possano dare al mondo?

Credo che le persone con disabilità possano far capire a chi non lo è che le differenze possono essere minori di quello che si pensa, ma alcuni vincoli bloccano totalmente l’autonomia e ne limitano l’integrazione. Pensiamo ad un marciapiede senza invito per le sedie a rotelle, per una persona in carrozzina è più semplice attraversare l’oceano in barca che salire quel gradino!

Antonio, Daniele, Andrea e Danilo in un'edizione di Gitando All
Antonio, Daniele, Andrea e Danilo in un’edizione di Gitando All

Infine: qualche miglio col tuo catamarano me lo farai fare in futuro?! Ovviamente con te a bordo!

Ti aspetto, magari una tappa del progetto WoW!

L'equipaggio di WoW all'ormeggio
L’equipaggio di WoW all’ormeggio
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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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