Clemente Russo è l’esempio della boxe italiana recente: uno sportivo che ha puntato tutto sullo sport del paese (non della nazione, questo è da sottolineare), Marcianise, il posto in cui numerose persone si dedicano allo sport ove in cui il ring la fa da protagonista.

Spesso la boxe è l’unica via da fuga da una terra che non offre molto, un ambiente nel quale è più facile perdersi nell’ambiente grigio della malavita: dallo spaccio ai furti, dalle rapine al riciclaggio. Le palestre diventano la fuga dalla realtà, quell’ambiente protettivo e sognatore che permette ai giovani ragazzi di evadere dal contesto sociale di degrado in cui nascono.

La boxe sta dando la possibilità a Carlo Chiaravalle di combattere la sua disabilità: ad Avezzano, il giovane pugile, si allena costantemente sotto lo sguardo attento del professor De Nicola.

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La giovane età di Carlo non lo limita nel suo sogno, così come la volontà di sconfiggere il male che porta con sé con lo scoraggia negli allenamenti e nei suoi sogni, in particolare uno: quello di partecipare allo Special Olympics!

Fonte: Terre Marsicane

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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