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Dopo il successo dello scorso anno, anche nel 2015 il Comune di Milano propone la Giornata del Lavoro Agile il 25 Marzo. Jobmetoo aderisce all’inziativa, incarnando sin dalla nascita le modalità di lavoro flessibile.

Infatti, sin da quando è nata, la nostra Agenzia per il Lavoro dedicata alle Persone Disabili e Appartenenti alle Categorie Protette ha avuto sempre cura del proprio dipendente e delle sue necessità. Come? Scopriamole insieme!

Un ambiente di lavoro dinamico e giovane

Working-Smart

Jobmetoo ha sede in uno spazio di co-working, per la precisione nell’Impact Hub di Milano: questo il primo aspetto del lavoro agile. Un ambiente green, a basso impatto ambientale e che garantisce un risparmio di risorse elevato considerando il numero di imprese, giovani e meno, che sono presenti nello stesso luogo. Si condividono servizi, ambienti, stampanti, cancelleria, ma anche cucina e luoghi dedicati alle riunioni, in modo da stimolare la relazione tra le persone e accrescere le opportunità di business.

Altro carattere distintivo di Jobmetoo è la flessibilità lavorativa, declinata in primo piano negli orari di lavoro, definiti dal dipendente in base alle propria necessità: ci sono mamme che hanno necessità di uscire prima per gestire i figli che escono dall’asilo; altri colleghi che vivono lontano e per evitare il traffico della città e le ore di punta dei mezzi gestiscono da casa le attività mattutine, per poi raggiungere il luogo di lavoro prima di pranzo e condividere il momento del pasto insieme ai colleghi.

Anche il luogo fa la differenza: non si è obbligati a essere fisicamente in ufficio, ma si può svolgere la propria attività anche da casa. Di solito il venerdì è il giorno dedicato all’attività da casa: questo è possibile grazie alle tecnologie utilizzate, a basso costo ma di qualità elevata, basate sul Cloud e quindi raggiungibili non solo da PC, ma anche da smartphone e tablet.

Infine, non esistono badge e orari fissi: ogni dipendente è responsabile del proprio operato, è a conoscenza delle attività che deve svolgere e ne conosce le scadenze. In questo modo si premia la produttività e non la presenza 9-18, concetto ormai superato, poco performante e vincolante per gli attori che compogono l’azienda.

L’approccio al lavoro così descritto riporta un incremento delle prestazioni, dovute alla libertà che al dipendente viene data: è la risorsa umana il fattore vincente di un’azienda, per questo deve essere al centro di tutti i processi e allo stesso tempo deve essere libero di fare, il ché vuol dire anche sbagliare e saper ripartire dai propri errori.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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