Sanremo, l’evento per eccellenza in Italia, la manifestazione Nazional-Popolare che fa discutere per mesi prima e per mesi dopo: il gossip si focalizza non sulle canzoni o le doti canore dei cantanti, ma sugli abiti dei concorrenti, le vallette e il loro ruolo e tutto ciò che il gran concorso porta con sè.

Lo scorso anno Luciana Littizzetto ha avuto oltre 10 minuti di spazio per il suo monologo dedicato alla bellezza a tutto tondo, ai canoni imposti dalla società (e pubblicità) facendo un concreto riferimento anche alla disabilità.

L’intervento è stato molto apprezzato, in quanto ha sdoganato al grande pubblico un sommerso composta da milioni di persone, di cui si parla poco e si conosce meno.

Continua il connubio Sanremo-Disabilità

sanremo-2015

Quest’anno Sanremo dedicherà ulteriore spazio alla disabilità, ospitando un cortometraggio intitolato “Vietato ai Disabili”. Il corto, che sarà presentato questa sera, è nato per caso: il regista Fabio Masi, autore del programma di RaiTre Blob, era solito frequentare la Camera dei Deputati per lavoro; qui ha iniziato a conoscere delle storie di vita, riunite nel gruppo Tutti a scuola.

Le famiglie delle persone disabili, a turno e con costanza ammirevole, si appostavano (e lo fanno ancora) davanti Piazza Montecitorio o Palazzo Madama in modo da far sentire la propria voce a chi dovrebbe tutelare i propri figli: i componenti del Governo.

Da qui nasce l’idea di Fabio Masi: utilizzando lo schema ormai famoso di Blob, realizzare un documentario montando gli incontri che i genitori dell’associazione riescono ad avere con gli esponenti del Governo all’uscita dei palazzi del potere.

Ne viene fuori uno spaccato dell’Italia sommersa, invisibile, senza voce: saprà Sanremo darle l’eco e la visibilità che merita?

 

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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