Immagina un mondo senza musica, quindi senza suoni e rumori, come ti sentiresti? Spaesato, disorientato e senza riferimenti, come minimo: il suono è un forte punto di riferimento ambientale in quanto permette di capire se siamo da soli o in compagnia in un ambiente, la distanza delle persone da noi, i richiami ed i segnali acustici ai quali associamo dei significati specifici.
Da questa constatazione nasce The Sound Shirt, una maglia (anche se sarebbe una tuta) che permette di far sentire la musica alle persone sorde. Come funziona? Lavoriamo ancora con l’immaginazione e pensiamo di assistere all’esecuzione musicale di un’orchestra: numerosi microfoni posizionati sul palco registrano i suoni dei vari strumenti musicali; un software trasforma il suono in dati che vengono inviati alla tuta, dotata di 16 sensori vibranti che riproducono l’intensità dei suoni in punti specifici del corpo, ad esempio il suono dei violini viene riprodotto lungo le braccia.
Dopo 6 mesi di sviluppo del progetto si è deciso di testare il risultato finale su diverse persone sorde: sedute in sala con il rispettivo accompagnatore e con la tuta indossata, si è dato via al concerto e di conseguenza alla “vibrazione” della tuta. I primi momenti sono stati di piena sorpresa e gioia: per la prima volta delle persone sorde potevano ascoltare la musica. “Quello che tu senti con le orecchie, io lo sento con il corpo” questo uno dei primi commenti espressi, quasi commosso, da una delle persone che si sono rese disponibili a testare la musica.
Un progetto altamente inclusivo e dal forte impatto sociale che permette di far sentire non solo la musica, ma anche le emozioni che questa provoca negli ascoltatori classici e quelli dotati della Sound Shirt.
Fonte: Fortune