disabilit-e-lavoro

Mi siedo al pc e do un’occhiata alle mail del giorno. Ci scrive un laureato che chiede di essere cancellato dal nostro database (potrei inventarmi una scusa, magari non è bello dire che qualcuno scrive per cancellarsi da Jobmetoo, ma la nostra linea è quella di essere chiari, trasparenti, aperti e innovativi, per cui diremo le cose come effettivamente stanno).

Preparo la risposta, con la cortesia (ovviamente senza carattere di obbligatorietà) di indicare le ragioni per cui l’utente desidera cancellarsi. L’utente risponde prontamente (“Non trovo utile il vostro servizio”) e noi, ringraziando per la collaborazione, provvediamo a cancellare in modo definitivo e non recuperabile dai nostri server i dati del candidato. Quindi riscriviamo al candidato dando conferma dell’avvenuta cancellazione, ringraziandolo. Per quanto le risposte che diamo alle domande che generalmente pervengono siano abbastanza similari, vogliamo far sentire la nostra presenza come linea aziendale. Basta poco. Una firma, un saluto cordiale, un augurio sincero.

E forse proprio per questo dettaglio, personalizzando un messaggio e facendo capire che l’utente non è un pacco postale, che il laureato che ci aveva chiesto la cancellazione mi chiede la mail privata (a proposito, eccola: daniele@jobmetoo.com) per aggiungere qualcosa che aveva tenuto dentro di sé.

Riccardo – questo il nome di fantasia – ha una disabilità sensoriale e mi confessa che il vero motivo per cui ha richiesto la cancellazione è dovuto al fatto che, nelle sue condizioni, non gli è possibile lavorare. A questo punto fermo tutto, accantono le cose quotidiane, urgenti o meno che siano, e rispondo a Riccardo. Innanzitutto lo ringrazio per essersi aperto, perché mi ha permesso un approfondimento che, altrimenti, non sarebbe mai esistito. Poi gli spiego che la cancellazione è una piccolezza: si potrà sempre iscrivere di nuovo! Quello che davvero ha peso per noi – per me, per lui, per Jobmetoo – è quella confessione segreta. Non può essere così! Non è assolutamente possibile che un laureato tiri i remi in barca per la sua disabilità. Non può esistere, egualmente, che Jobmetoo lasci correre questo autentico grido di disperazione.

Quindi ho chiesto a Riccardo di chiamarci al telefono, di parlare con noi, di venire a trovarci e di conoscerci. Di studiare assieme nuove soluzioni, perché se esiste un “problema” esiste anche il mezzo per oltrepassarlo. Questo non è solo uno slogan, è il DNA di Jobmetoo. Jobmetoo non è solo il posto dove trovare lavoro: sappiamo tutti, dai disabili agli addetti ai lavori, che la maggior parte dei problemi incomincia quando incomincia il lavoro. Jobmetoo è anche quella realtà che si mette in discussione per prima – come nel caso di Riccardo: siamo certi non sia l’unico – e che non teme i problemi legati alla sua missione perché Jobmetoo nasce per risolverli, i problemi, e non per crearne di nuovi.

E tutti questi bei intenti come si realizzano?

Insieme

 Insieme vuol dire che dobbiamo imparare ad aprirci, a svelarci, a smettere di avere “paura di”. Jobmetoo apre le sue porte a chiunque abbia voglia di dire la sua, di contribuire alla crescita collettiva, ma soprattutto vuol far diventare protagonisti gli stessi utenti, un coro unanime che si leva dal basso, eppure diversissimo nella sua composizione. Se il Barcellona calcio è Més que un club, Jobmetoo è “più che un’agenzia per il lavoro”: una vera e propria comunità di utenti che rendono la piattaforma, e il mondo, migliori.

Una precisazione.

Siete veramente in tanti, tantissimi, a chiederci di lavorare con noi. Questo ci fa immensamente piacere, e se anche il nostro team è composto da persone con disabilità, persone senza disabilità, e persone con disabilità in famiglia (questo per dare un esempio concreto che vendiamo quello che siamo), non possiamo accogliervi tutti. Beh, magari fra qualche anno sì!

Battute a parte, quello che davvero conta è che ciascuno di voi, lavoratori con disabilità, si riconosca nelle nostre finalità e porti il nostro messaggio nelle aziende in cui sarete chiamati a lavorare. Speriamo grazie a noi.

Vi lascio con un’immagine stupenda, che avrei voglia di commentare all’infinito (scattata a Milano nel giugno scorso, ero di passaggio e mi sono fermato più di mezzora per guardare i lavavetri appesi nel vuoto), per le molteplici riflessioni che mi ha scatenato…

2014-06-19 10.58.01

… ops, dimenticavo le riflessioni!

 Passione

Se una cosa ti piace, non avverti fatica, pericolo, e ti senti – come i lavavetri – leggero come l’aria.

 Responsabilità

Se il lavoro che fai è il lavoro che vorresti davvero fare, quel vetro sarà (il) più luccicante.

 Ostacolo

Gli ostacoli esistono, e alcuni sono molto grandi (beh, se vi aspettavate “gli ostacoli non esistono!” non mi conoscete abbastanza), ma se esistono è perché ci viene chiesto di trovare il modo per superarli.

La vita è proprio come la corsa ad ostacoli, e se proviamo ammirazione per quegli atleti che corrono e saltano nelle piste olimpiche, dovremmo ricordarci che quegli atleti siamo noi, tutti i giorni, nell’olimpiade della vita.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

2 Commenti

  1. Bellissimo, bravo, servono sempre incoraggiamenti.
    Mi sono appena iscritta vorrei sapere se la mia iscrizione è visibile e risulta chiara, chi posso contattare?
    Richieste nel settore sanitario non ne avete, visto che vengo da quel settore?
    Grazie per la vostra umanità, oggi ce nè veramente poca in giro,
    Silvia

    • Gentile Silvia,
      grazie per esserti iscritta al nostro sito!
      Il tuo profilo è chiaro e completo: il nostro portale è sempre in aggiornamento con nuove posizioni aperte, pertanto dai sempre un occhio alla sezione annunci.
      Grazie.
      Buona giornata.

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