Internet nasce al fine di permettere alle persone di informarsi liberamente e rimanere in contatto tra loro, ovunque esse si trovino sul pianeta (e non solo). Ricordo le prime chat, i primi modi di entrare in contatto con gli amici, ma anche per conoscere nuove persone: strumenti che oggi definiremmo rustici e poco user-friendly, in grado di poter scambiare del testo e al massimo qualche emoticons.
Eh sì, le emoticons, cioè le “faccette” che indicano uno stato d’animo, sono state introdotte sin da subito nell’IM, acronimo di Instant Messaging; il mobile non era così diffuso e le comunicazione avvenivano esclusivamente da desktop (non esitavano ancora i laptop e neanche i tablet). Oggi oltre il 50% delle connessioni avviene tramite mobile e di conseguenze l’utilizzo dei canali di comunicazioni passa dal nostro smartphone: applicazioni con Whatsapp e Telegram nascono per i device di piccola taglia e tascabili, solo in un secondo momento “si adattano” alla versione per desktop.
Un tassello in più, le emoji con le disabilità
Oggi si è arrivati al punto in cui gli utenti non usano più il testo per comunicare, ma lo fanno tramite foto, video, audio-messaggio ed emoticons-emoji: intere frasi possono essere rappresentate da immagini e simboli, con difficoltà da parte delle “vecchie generazioni” ad adattarsi a questo cambiamento.
Nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante, finora mancava qualcosa: le emoji che rappresentassero la disabilità. Ci ha pensato Scope, creando 18 immagini che racchiudono (per quanto possibile) le varie sfaccettature della disabilità. Un modo per aumentare l’inclusione e sensibilizzare le persone alla disabilità che, ricordiamolo, rappresenta la terza nazione del mondo, con oltre 1 miliardo di persone che la rappresenta.
Scaricare le emoji è semplice: la pagina dedicata da Scope è molto chiara e le raggruppa in maniera semplice e ordinata; condividere è un gesto di sensibilità e di forte inclusione, anche in vista delle paralimpiadi di Rio2016!