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La cinematografia mondiale è ricca di riferimenti alla robotica, alla possibilità di avere in casa un robot per agevolare la nostra vita quotidiana: spesso si ha un’accezione negativa, il robot viene visto nell’ottica della ribellione, della evasione agli schemi per i quali era stato progettato e si ribella al suo stesso creatore, quell’uomo che lo ha disegnato ed ideato per essere servito. Questa reazione, a dirla tutta, è più nella natura dell’uomo che non nella “educazione” dei robot: l’uomo, avido di conquista, si ribella alla sua condizione al fine di voler ciò che non ha e quando lo ottiene non è contento, vuole ancora di più, da qui l’inizio delle guerre.

La tecnologia, per fortuna, è un grande ausilio per l’uomo, lo è sempre stato, basti pensare alla quotidianità e alle nostre case: la lavatrice, la cucina, il forno, i condizionatori, le auto…sono tutti oggetti e strumenti che aumentano la qualità della nostra vita (se non ne siamo schiavi). Da questo concezione e visione della tecnologia nasce e-Rob, un robot destinato a facilitare le persone con disabilità, in particolare gli studenti delle scuole primarie affetti da problemi cognitivo-relazionali.

La robotica educativa, perchè è di questo ramo che stiamo parlando, ha la finalità di utilizzare l’e-learning per potenziare l’apprendimento scolastico e lo sviluppo cognitivo-relazionale nella scuola primaria e lo sviluppo della didattica inclusiva dei bambini con disagio/disabilità, sfruttando la flessibilità dei sistemi tecnologici, oltre a dimostrare il valore e il ruolo educativo della robotica e dell’e-learning.

Per facilitare l’inserimento del robot nelle scuole, è stato creato Bee-Bot, una allegra ape, dall’aspetto facilmente riconoscibile per i bambini, dotata di semplici comandi sul proprio dorso (destra, sinistra, avanti e indietro), l’ape è in grado di muoversi e di memorizzare fino a 40 comandi. L’utilizzo di Bee-Bot da parte degli studiosi è intelligente e ha finalità giocosa: si consegna il “giocattolo” ai bambini con disabilità e si chiede loro di guidare l’ape per un percorso ad ostacoli alla cui fine è posto un compagno; al proprio compagno l’ape consegnerà, a percorso concluso, un biglietto di auguri, un messaggio o una lettera in generale.

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Il progetto, realizzato da  messo a punto dall’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), ha avuto un esito positivo: i bambini hanno subito risposto positivamente alle attività proposte, programmando, memorizzando e visualizzando l’itinerario di Bee e cooperando tra loro. Questa prima esperienza-pilota ha permesso di valutare come il progetto consenta, nei bambini che hanno beneficiato di questa attività, lo sviluppo di funzioni corticali superiori più complesse, come la memoria visuo-spaziale.

Il progetto ha vinto un premio di €300.000 dalla Fondazione Telecom e permetterà di verificare su un target più ampio l’efficacia di “e-Rob”, progetto che, se avrà il successo sperato, potrà essere replicato ovunque, consentendo alla Robotica Educativa di diventare, in un futuro prossimo, una pratica diffusa in tutta Italia e a livello internazionale.

Fonte: Giovanni Cupidi

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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