Fonte: Lucevaweb.it
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A soli 10 anni Rebecca fa uscire dal silenzio la compagna di classe disabile.

Nulla di più naturale: aiutare chi è in difficoltà. Questo è quello che Rebecca ha sempre fatto – sin dall’età di sei anni – con la sua compagna di classe con grave disabilità.

Un gesto che può sembrare straordinario o fuori dal comune per molte persone, ma per Rebecca era la normale routine di tutti i giorni: dare una mano all’amica nel momento del bisogno.

Sin dall’inizio, infatti, ogni qualvolta l’amica avesse una necessità particolare o necessitasse di aiuto, Rebecca c’era, c’è sempre stata!

Pur essendoci l’insegnante di sostegno e, malgrado i docenti inizialmente cercassero di fermare Rebecca ed esortarla a restare seduta al posto, lei ha sempre fatto ciò che si sentiva e credeva giusto fare: dare una mano (pulendole le labbra, la aiutava a mangiare e, pian piano anche a comunicare).

Il rapporto tra le due compagne di classe è diventato sempre più forte, un legame quasi indissolubile tanto è vero che Rebecca ha anche spinto ed incoraggiato le sue “amiche di sempre” ad interagire con lei.

Questo il motivo per cui, su segnalazione del Preside, il 13 Marzo il Presidente della Repubblica – Sergio Mattarella – ha insignito Rebecca dell’Attestato di Alfiere delle Repubblica al Quirinale, assieme ad altri 28 ragazzi.

L’Attestato d’Onore per le benemerenze acquisite (abbreviato in Alfiere della Repubblica) è una benemerenza statale, istituita dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano nel 2010.

L’Attestato d’Onore è una benemerenza riservata a cittadini italiani che, al momento della segnalazione siano ancora minorenni.

Fonte: Luceraweb.it
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L’Onorificenza vuole mettere in luce eccezionali benemerenze nello studio, nella cultura, nella scienza, nell’arte, nello sport oltre che nel volontariato che, con atti o comportamenti ispirati ad altruismo e solidarietà possano proporre modelli di comportamento positivi delle nuove generazioni.

Nella nota del Presidente – Sergio Mattarella – si legge: “L’aiuto che è riuscita a dare a una compagna di scuola con grave disabilità ha consentito a questa di uscire dal silenzio e di aprire una comunicazione con l’intera classe. Grazie alla sua sensibilità e al suo affetto, è riuscita a interpretare e comprendere i pochi segnali dell’amica, creando in questo modo nella classe un ambiente più aperto e inclusivo, dove la diversità è divenuta occasione di crescita per tutti”.

Stefano, papà di Rebecca commenta: “Da quando aveva sei anni Rebecca ha creato un ponte fra lei e il resto della comunità scolastica: accudiva la sua compagna, mangiava con lei”

Ora Rebecca, originaria della provincia di Foggia, è passata alle scuole medie mentre l’amica è rimasta alle elementari, ma il rapporto con la sua amica è rimasto vivo, sempre più stretto e forte.

 

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