Jobmetoo cresce, il suo organico aumenta e il nome è molto conosciuto nel settore. Ad oggi l’organico è composto da 11 persone, con due ricerche in corso. Tra di noi ci sono Lucia, una ragazza non vedente che si muove autonomamente grazie al suo bastone bianco, e Joshua, un ragazzo simpaticissimo affetto da osteogenesi imperfetta e per questo costretto sulla sedia a rotelle.

Joshua e Lucia lavorano vicino, la loro affinità lavorativa è molto alta così come anche la voglia di scherzare. Non dimenticherò mai un episodio: in pausa pranzo, Joshua con la sua carrozzina anticipava Lucia, che muovendosi con il suo supporto esclama “Joshua, ti metto il bastone fra le ruote”! Scoppiamo tutti in grosse risate, in primis i due protagonisti: per Jobmeto la disabilità non è un tabù, ma anche un tema di autoironia e convivialità.

Lucia potrebbe non avere più bisogno del suo bastone e sapete perchè? Stanno per arrivare le scarpe 2.0!

scarpe con sensori

Uno studente argentino ha inventato delle scarpe smart: grazie a dei sensori posti ai lati delle scarpe, come se questi fossero dei sensori di parcheggio, l’accessorio è in grado di far notare alla persona non vedente la presenza di un ostacolo grazie ad una vibrazione. Eliminando il bastone bianco, molto distintivo e appariscente, la presenza dei sensori nelle scarpe permette di rendere più discreta la persona disabile, agevolandone l’inclusione.

I sensori possono segnalare un ostacolo ad oltre 60 cm di distanza e si ricaricano tramite USB: una carica permette l’utilizzo senza pensieri sino a 3-4 giorni.

Una belle idea che speriamo di vedere in commercio presto e chissà che la prossima volta Lucia non esclami “Joshua, mi sei sempre fra i piedi”!

Fonte: Spi

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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