Disabile o diversamente abile? Cieco o non vedente? Sono tanti i quesiti terminologici che le persone sensibili si pongono nell’approcciarsi e definire una persona disabile. Quale il termine corretto da usare? La persona si offenderà se mi confronto con lei con questi termini?
In realtà la questione è delicata ma, viene in aiuto la Classificazione ICF
Il “funzionamento” della persona rispetto all’ambiente
Abbiamo già detto che le persone disabili nel mondo sono oltre un miliardo, ma come sono identificate? Un passaggio importante dell’infografica Jobmetoo riporta che tramite la Classificazione ICF si definisce la disabilità come un fenomeno multidimensionale risultante dell’interazione tra persona e ambiente fisico e sociale. Ne consegue quindi un’evoluzione della definizione e un cambio epocale di focus: non più sull’handicap in sé, ma sul “funzionamento” della persona rispetto al suo ambiente.
L’infografica Jobmetoo in basso riassume il concetto in maniera semplice.
La persona disabile ha delle potenzialità, ma queste possono essere messe in atto solo se l’ambiente in cui opera facilita l’espressione delle sue capacità.
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