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Viviamo in una società in cui il consumo di apparecchi elettronici è molto elevato: dallo smartphone alle TV, dalle consolle ai PC il ciclo di vita dei prodotti è molto basso a causa di una obsolescenza veloce e un ritmo di innovazione estremamente rapido.

Non tutte le nuove tecnologie sono per tutti: vi siete mai chiesti come una persona con disabilità visiva possa utilizzare un bancomat in autonomia? O come possa utilizzare i nuovi device di firma digitale come quelli presenti alle Poste?

Da queste necessità nasce l’iniziativa della Commissione Europea al fine di dare l’accessibilità, alle oltre 80 milioni di persone con disabilità stimate in Europa, ai nuovi ritrovati della tecnologia. Le aziende elettroniche infatti dovranno avere un occhio di riguardo per le persone che ad oggi non possono, per vari motivi, utilizzare i loro prodotti.

Il beneficio è triplice: da una parte la persona con disabilità è autonomo nella gestione delle porprie faccende, dall’altra l’azienda “accessibile” apre il proprio mercato ad un elevato bacino di potenziali clienti, infine la nazione che permette l’unione dei due punti su citati vede crescere il proprio potenziale di persone attive e quindi di economia locale.

Un passo in avanti è necessario, dare uno sguardo con un’ottica diversa agli oggetti che oggi sono sul mercato è sinonimo di un’apertura mentale e culturale che l’Europa non può tralasciare, ma per la quale dovrà essere leader.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

2 Commenti

    • Ciao Cynthia,
      grazie per il tuo commento.
      Come possiamo aiutarti? Che tipo di informazioni richiedi?
      Grazie.
      Ciao.

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