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Una delle intelligenze con cui i bambini si confrontano giornalmente è quella relazionale: a scuola non sono giudicati esclusivamente sulle loro capacità di calcolo o di lettura, ma anche per la loro attitudine a socializzare con i compagni. Questa intelligenza è in parte insita nella propria persona, è condizionata dall’ambiente in cui si vive e infine fa parte anche dall’apprendimento. Ma chi non può apprendere questa capacità, come potrà relazionarsi con gli altri? Questo è il caso dei bambini affetti da autismo.

Il progetto RODDI e lo sviluppo delle relazioni

Il progetto RODDI (New Robotic Platform for Rehabilitation of Children with Pervasive Developmental Disorders and Cognitive Impairments) è nato diversi mesi ed è stata prorogato sino al 30 Maggio 201. In cosa consiste? Riprendendo le parole del dot. Paolo Meucci

Il progetto RODDI si focalizza sullo sviluppo di una piattaforma gioco che possa essere utilizzata nella prospettiva di studiare in maniera multidisciplinare il problema della relazionalità dei bambini affetti da autismo con deficit cognitivi di livello moderato o grave

Proprio per la natura della malattia, i bambini affetti da autismo non posseggono (e non sviluppano) l’intelligenza relazionale: vivono e costruiscono un loro mondo, con delle loro regole sociali e di approccio con il prossimo. Uno studio che aiuterà queste giovani persone a vivere a pieno l’ambiente in cui sono inserite, ad essere serene e diventare parte fondamentale della comunità.

Fonte: 24 Ore News

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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