Eric Cantona

Old Trafford, uno degli stadi simbolo d’Europa e nel mondo, entrare in questo tempio del calcio equivale a vivere un’esperienza unica: gli spettatori sono a ridosso del campo come nella tipica tradizione inglese, gli spalti gremiti, un coro costante accompagna per 90 minuti la squadra di casa, qualunque sia il risultato il pubblico sarà sempre sincero con i propri beniamini e gli avversari.

Giocatori entrati nella leggenda del calcio hanno giocato nel prestigioso club inglese: George Best, icona del calcio degli anni ’70, indimenticabili le sue gesta dentro e fuori dal campo; David Beckham, prima persona a diventare un uomo di calcio e di moda, famoso per i suoi cross e il rapporto di amore e odio con il ventennale allenatore del club, Sir Alex Ferguson (negli annali la lite nello spogliatoio, culminata con il lancio di uno scarpino da parte di Ferguson che ha centrato in pieno Beckham nel sopracciglio); Eric Cantona, il giocatore sui generis degli anni ’90, dalle movenze eleganti e dalla superiorità tecnica sfacciatamente esibita in campo contro avversari, spesso umiliati dai suoi gol irriverenti.

Non da meno sono da ricordare le partite all’Old Trafford: tra tutte quelle di Champions League con il Real Madrid di Ronaldo, il Fenomeno rientrato in Liga per giocare con la squadra della capitale spagnola. Una partita al cardiopalma, con numerosi rovesciamenti di fronte e ricca di gol.

Altra partita epica, sempre di Champions League, giocata all’Old Trafford è quella con il Milan di Carlo Ancelotti: nonostante la sconfitta per 3-2 da parte della squadra meneghina, i rossoneri dimostrano il loro talento e potenzialità, riassunte nella figura di Ricardo Kaka.

 

L’Old Trafford regala oggi un’altra perla, sempre ai suoi tifosi, questa volta a quelli disabili: il club si prepara ad eliminare 2.600 posti riservati agli abbonati per dare spazio a 300 posti per persone con disabilità. Il lavori sono già iniziati e si concluderanno in tempo per la stagione 2017/2018; il tempio del calcio inglese non avrà più 75.000 posti a sedere, ma scenderà a circa 73.000, un “sacrificio” che rende orgogliosi i supporti della squadra di Manchester che si dimostra sensibile e attenta alle esigenze di tutti i propri supporter.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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