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Comunicare è indispensabile: non solo perché si tratta di un bisogno insopprimibile dell’uomo (“non è possibile non comunicare”) ma anche per diffondere notizie che meritano di essere conosciute, perché una volta che questo accade, si hanno poi conseguenze molto significative.

Ricorderete tutti l’ormai celebre appuntamento dell’Hotel a 6 stelle: ebbene, il progetto, curato anche da AIPD (Associazione Italiana Persone Down), non si è fermato agli intenti ma ha prodotto delle ricadute molto positive. Circa un centinaio di aziende hanno contattato l’AIPD, dopo la messa in onda su Raitre di “Hotel 6 Stelle”. E ben sessantuno sono state le esperienze di inserimento lavorativo concretamente avviate, ultima delle quali quella che partirà presto in una struttura in provincia di Verona.

Sono numeri non facili da raggiungere. Tutto questo grazie ad un docufilm che descrive un esempio reale di vita reale in cui la disabilità torna ad essere un normale tema della vita quotidiana. Ora bisogna dare seguito a questa scia positiva, e continuare a comunicarla al meglio.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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