Ciao Luca e bentornato sul blog di Jobmetoo. Ci racconti un po’ di te?

Buongiorno a tutti,
mi chiamo Luca Dell’Oro, sono un ragazzo di quasi 26 anni, abito a Galbiate un piccolo borgo incantato immerso nella natura, circondato da laghi e monti a pochi passi da Lecco, la città dei Promessi Sposi del Manzoni.
La natura, il trekking, la montagna, sono la mia vita.
Tutto questo verde che aprendo la finestra ho sempre avuto la fortuna di vedere e vivere, mi ha legato alla passione delle scienze naturali e biologiche tanto da portarmi a iscrivermi al corso di perito chimico-biologico all’istituto Fiocchi di Lecco.
Galbiate, Lecco, il mio borgo magico, la mia città, la storia, la cultura… ma in me c’è dell’altro: mi piace viaggiare, in particolar modo nelle isole del mio cuore, le Canarie, luogo in cui ritrovo totalmente con me stesso.
Adoro scrivere, lo faccio sempre quando mi sento ispirato. Ho aperto un blog, “Viaggiando contro le barriere”, e una pagina Instagram dove racconto i miei viaggi e i miei itinerari accessibili a tutti.

Prima del tuo incidente, avevi già avuto esperienza professionali?

Terminati gli studi ebbi la fortuna di entrare immediatamente nel mondo del lavoro.
Sapevo che avrei dovuto impegnarmi e lavorare sodo per crescere sempre di più.
Iniziai a lavorare a 19 anni in una piccola fabbrica di farmaci omeopatici situata a Lecco, a pochi passi da casa. Ero un tutto fare: davo una mano in tutti i reparti in cui era necessario un supporto, dal magazzino, alla formulazione o al laboratorio.
Ricoprire diversi ruoli in azienda, mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze nel settore e di conoscerei flussi di una realtà industriale. Nel complesso, mi ritengo, dunque, fortunato: ho sempre lavorato in ambienti stimolanti, che grazie alla mia ambizione e voglia di crescere, mi hanno permesso di imparare tanto.

Come hai conosciuto Jobmetoo?

Nel giugno 2016 mentre lavoravo nel reparto produzione di un’azienda chimica della Brianza lecchese, ho avuto un brutto incidente alla mano. Quelli successivi furono mesi complicati fatti di operazioni, cure e riabilitazioni.
Nel febbraio 2017 mi è stata riconosciuta l’invalidità e sono entrato a far parte delle categorie protette. La mia invalidità alla mano destra era irreversibile ed io ero psicologicamente a terra.  Ho conosciuto Jobmetoo, a marzo, grazie ad una ricerca su Internet.
Ho risposto ad un annuncio pubblicato sul portale Jobmetoo che sembrava su misura per me: Tecnico ricerca e sviluppo di laboratorio per una nota azienda in zona Milano/Monza.
Dopo qualche giorno, mi hanno chiamato e, dopo un primo colloquio conoscitivo con la recruiter di Jobmetoo, e un secondo con l’azienda, con mia gioia immensa, sono stato assunto!

È passato un po’ di tempo, ma… come è stato il tuo inserimento in azienda?

Quando entrai in Trocellen Italia S.p.A. – azienda leader nella produzione di polimeri espansi – con i colleghi nacque subito un ottimo legame: sono un gran chiacchierone e per nulla timido. Questo mi portò da subito a stabilire relazioni con tutti, anche quelli di altri reparti.
Il fatto di essere scelto all’interno di una rosa di candidati, in un periodo per me non facile, mi cambiò la vita nel giro di pochissimo tempo, non potevo chiedere di meglio!

Quali competenze pregressi usi/hai usato in azienda e quali hai avuto modo di migliorare?

Partivo con buone basi, ma ho dovuto imparare tanto!
Avevo voglia e non desideravo altro che crescere e migliorare.
Conoscevo i processi produttivi, grazie alle passate esperienze, la scuola mi aveva formato sulle metodiche di laboratorio e mi aveva dato quelle basi culturali necessarie per una mansione del genere. Unendo questi due aspetti ho iniziato ad apprendere le procedure aziendali, sia dei miei diretti colleghi sia quelle dei miei superiori.
Mi considero ancora all’inizio di una corsa meravigliosa che finirà solo il giorno della pensione, perché non c’è limite all’apprendimento e alla crescita.

Come pensi che possa evolvere la tua carriera?

Non nego il fatto che giorno dopo giorno l’azienda mi stia facendo crescere sempre di più e ne sono veramente grato.
Sono stato assunto inizialmente con un contratto di sette mesi che, dopo solo quattro, era stato mutato in un contratto a tempo indeterminato.
Inizialmente, svolgevo le attività di controllo qualità per acquisire dimestichezza con la strumentazione, i prodotti e i materiali da trattare. Ora, a distanza di quattro anni esatti dalla data di assunzione, gestisco progetti e audit, sono a contatto con clienti e fornitori, seguo le tarature degli strumenti di laboratorio e le campionature in produzione, affianco colleghi di altri reparti per collaborazioni e consulti, e partecipo a vari meeting e a gruppi di lavoro:  insomma, ora posso affermare di essere un tecnico R&D a tutti gli effetti.
Per il futuro, non mi dispiacerebbe affacciarmi anche al mondo commerciale, e, perché no, a un ruolo legato alla “sicurezza e ambiente”.
Questo perché – a seguito dell’incidente – ritengo di aver sviluppato una sensibilità maggiore sul tema.

Ritieni che il sito web di Jobmetoo offra un buon orientamento in relazione alla consultazione degli annunci?

Con Jobmetoo mi sono trovato benissimo…
il rispetto, la stima reciproca c’è ancora a distanza di quattro anni!
A tutte le persone con disabilità che incontro e conosco, consiglio sempre Jobmetoo: un importante punto di riferimento nel mondo della disabilità!

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