Oggi ospitiamo Alessia Predieri, HR manager in GetConnected srl che ha assunto Silvia Mantovani come Sales & Marketing Specialist tramite il servizio Jobmetoo di recruiting.

Buongiorno Silvia, ci racconti un po’ di te?

Mi chiamo Silvia e ho 30 anni, sono originaria di Verona ma ho studiato in diverse città italiane e all’estero, in Francia, dove ho avuto anche l’occasione preziosa di fare un tirocinio e confrontarmi con la dimensione lavorativa fuori dall’Italia. Da persona creativa ed espansiva quale sono amo molto cimentarmi in attività artistiche, dalla ceramica al teatro. Il mondo del vino e della cucina è un altro settore che mi interessa molto e attorno a cui ho sviluppato diverse collaborazioni in ambito comunicazione e marketing parallele al lavoro

Silvia ci pari della tua disabilità? Come la vivi, come condiziona la tua vita e in cosa rappresenta una ricchezza. 

Ho una malattia rara da quando sono bambina e questo sicuramente ha condizionato molto tutto il mio percorso di crescita. La ricchezza di certe condizioni è la profonda conoscenza di sé e la forza che nasce dal dover lottare: il desiderio di guadagnare i propri successi è molto forte perché sappiamo che nulla si può dare per scontato, e ogni passo in più è frutto della nostra intraprendenza. E poi scusate, io non “sono” o mi sento disabile, “ho” una disabilità e io sono quella persona che si è definita nel confronto con questa parte

Buongiorno anche a lei Alessia, quale motivo ha spinto Get Connected a rivolgersi a Jobmetoo?

Nel 2015 Get Connected ha avuto una crescita importante in termini numerici e ci siamo trovati per la prima volta a ragionare sulla necessità ma anche opportunità di inserire una persona con disabilità. Crediamo inoltre che il tema della “diversità” sia sempre più centrale in aziende che hanno intenzione di crescere

Silvia: come ti trovi in Get Connected?

In Get Connected ho trovato una realtà incredibile, inaspettata. Scegliere di trasferirmi in un’altra città è stata una sfida, ma la dimensione in cui lavoro mi da molto sostegno in questo senso: si tratta di un’azienda non numerosa e giovanissima (età media 34 anni e mezzo!), molto attenta alla formazione e al welfare aziendale, che incentiva l’idea di team e responsabilizza molto i dipendenti, lasciando spazio a idee e iniziative

Alessia: secondo lei l’inserimento di una persona disabile ha condizionato la struttura aziendale (sia fisica che di organigramma)? Se sì, i lavori realizzati hanno apportato un vantaggio anche alle persone non appartenenti alle categorie protette?

L’inserimento di una collega disabile non ha necessitato particolari cambiamenti, al contrario ci ha permesso di strutturare ulteriormente prima del tempo un dipartimento della nostra azienda e questo ci permetterà di rafforzare ulteriormente la nostra crescita

Silvia: ritieni che il sito web di Jobmetoo offra un buon orientamento in relazione alla consultazione degli annunci?

Ho trovato innovativo e importante un punto di riferimento sia per i lavoratori che per le aziende che si proponga come interlocutore esperto in questo ambito, trasmettendo l’idea che le categorie protette non siano una pila di curriculum di “classe b” a cui attingere per determinati bisogni, ma rappresenti un mondo articolato che offre tutte le posizioni lavorative possibili e i gradi di professionalità. È giusto mostrare che l’ambito dell’inserimento di queste figure permette (e necessita) di articolare struttura che si specializzi nella ricerca e selezione, come fa Jobmetoo e come dovrebbe fare a livello esponenziale la rete degli Uffici di Collocamento, ma che invece (nella mia esperienza) è stata irrilevante

Alessia: quali vantaggi ha riscontrato nei servizi Jobmetoo rispetto alle agenzie tradizionali?

Rispetto alle agenzie tradizionali Jobmetoo ci ha permesso di entrare in contatto con candidati in linea con le necessità aziendali, inoltre i profili candidato sono sempre stati molto chiari ed accurati e la professionalità dimostrata ci ha permesso di chiudere in tempi brevi la ricerca

Alessia: ritiene che le tipologie di contratto oggi disponibili facilitino l’inserimento in azienda di persone disabili?

Credo che la normativa sia di supporto all’inserimento delle persone disabili, allo stesso tempo credo che sia necessario aumentare le possibilità di incontro tra persone disabili e aziende

Silvia secondo te cosa ancora oggi manca nel mondo del lavoro per le persone disabili?

Come dicevo prima, l’idea che si tratti di lavoratori come tutti gli altri, e la consapevolezza che le disabilità sono diverse e varie. Il fatto di appartenere ad un’unica macro categoria non aiuta la cultura del lavoro a considerare la grande fetta di persone, come me per esempio, che vedono riconosciute delle agevolazioni per motivi di salute e che vogliono solo veder tutelati dei limiti relativi e delle agevolazioni per le loro visite

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4 Commenti

  1. Salve sono un uomo di 47 anni e da qualche mese ho perso il lavoro. Ho lavorato nel settore del controllo qualità e produzione nel settore alimentare. Mi sono trasferito per lavoro a Milano e dopo 5 mesi di lavoro mi hanno lasciato a casa.
    Ho cercato di mettermi a fare anche altri lavori, ho cercato come lavapiatti ma la mia età mi taglia fuori da qualsiasi altra opportunità. Il mio lavoro mi piace ma ormai sono un emarginato perché sono vecchio.
    Sono disposto anche a fare il lavapiatti a 500 km da casa, pur di mantenere la mia famiglia
    Cosa mi resta da fare?
    Mi devo ritenere un fallito?

    • Ciao Tiziano,
      grazie per aver raccontato la tua situazione.
      Il mondo del lavoro non è facile oggi e non è stato facile in passato, lavoriamo affinché lo sia in futuro: crediamo che le persone con disabilità siano un valore per la società ed il nostro scopo è quello di trasmettere questo messaggio alle aziende.
      Non perdere la fiducia e valorizza il tuo potenziale.
      Buona giornata!

  2. Fa piacere leggere ogni tanto anche queste belle cose, inserimenti ed assunzioni.. Spero possa capitare anche a me tale possibilità in una brava azienda..ma vedo tanto schifo in giro..

    • Ciao Laila,
      grazie per il tuo commento.
      Jobmetoo si impegna affinché l’inserimento nel mondo del lavoro da parte delle persone con disabilità sia basato sul valore della persona: esistono molte realtà serie e professionali disposte a lavorare in maniera trasparente. Non perdere la fiducia.
      Grazie.
      Buona giornata.

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