L’origami non è un pezzo di carta che viene lavorato e dal quale nasce una forma creativa: la tecnica giapponese è un’arte, che ha dei valori molto profondi.

L’origami nasce in giappone e alla sua base ci sono sicuramente i principi shintoisti, come si può leggere su Wikipedia: il pezzo di carta in realtà è visto come un ciclo di vita nel quale si accetta la morte come parte di un tutto. Inoltre, la carta, nella sua complessità e fragilità, è il simbolo del tempio shintoista che viene distrutto e ricostruito sempre uguale ogni 20 anni; la bellezza quindi non risiede nel pezzo di carta, ma nella capacità di ricostruire un’opera, il ché dà vita ad un eterno ciclo vitale.

Qual è l’associazione tra origami e disabilità? Vi introduco Storygami!

Storygami nasce dall’Associazione torinese “Si può fare”, fondata da Gianluca e Elena: l’associazione, prevede un programma, da Marzo a Giugno, scandito da storie e integrazione. Il laboratorio prevede la conoscenza dei segreti dell’origami, l’arte di creare da un semplice foglio di carta una “scultura” artistica.

Inoltre l’origami racchiude una storia, un valore che l’autore ha consegnato alla sua opera: i racconti e le realizzazioni daranno vita ad una mostra-evento che sarà aperta al pubblico a conclusione del laboratorio.

Si può fare è in cerca di ragazzi, con disabilità e non, dai 15 ai 20 anni interessati a partecipare al laboratorio: se anche tu hai voglia di imparare quest’arte giapponese, non perdere l’occasione!

 

Fonte: Superando

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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