La telefonata del recruiter di solito arriva, come da legge di Murphy, nel momento meno atteso e, magari, anche meno opportuno; potrebbe capitare di rispondere con un tono brusco, infastidito, o con un atteggiamento eccessivamente informale, pensando si tratti del “solito call center che continua a richiamare”, o dell’amico che “eppure sa che adesso non posso parlare”, o di qualche familiare che “continua ad insistere”.

Noi recruiter lo sappiamo, capiamo che sia possibile che il primo “Pronto?” possa non essere quello che, normalmente, riservereste ad un selezionatore; per questo, oltre a contattarvi con il numero visibile (sappiamo anche che, spesso, pur attendendo una telefonata di lavoro, ad una chiamata con numero nascosto possiate preferire non rispondere), ci presentiamo con il nostro nome e con quello di Jobmetoo (e siamo pronti a ripetervelo una seconda volta), e spieghiamo subito il motivo della telefonata: abbiamo trovato il vostro curriculum o abbiamo ricevuto direttamente da voi la vostra candidatura ad un annuncio specifico (sì, vi diciamo anche quale, naturalmente). Sono pochi coloro che ricordano di essersi candidati ad un annuncio specifico e per loro è un ottimo punto di partenza; se invece foste tra coloro che non ricordano, non è necessario sottolineare che “vi candidate a qualsiasi cosa”, nè che “è la moglie/mamma/marito che invia il vostro cv”.

Non sappiamo dove siate, nè cosa stiate facendo e per questo chiediamo sempre se sia per voi un momento opportuno per dedicarci del tempo: per noi è fondamentale che siate in una condizione tranquilla per presentarvi, quindi non abbiate paura di indicare una differente disponibilità, ma siate poi reperibili all’orario richiesto da voi stessi, o ricontattateci, se questi sono gli accordi. Spesso ci troviamo ad “inseguire” candidati per diversi giorni, senza buon esito: per dare una chance ulteriore, inviamo un sms o una e-mail e, solo se anche questi non avessero riscontro, allora ci arrendiamo. Se, al primo contatto, non foste interessati alla proposta, ditelo subito.

Il recruiter si aspetta che, presa consapevolezza del motivo della chiamata e con disponibilità oraria, l’approccio assuma le caratteristiche opportune: state a tutti gli effetti sostenendo un colloquio, tono e modalità relazionale dovrebbero essere adeguati al contesto, abbandonando la colloquialità dell’iniziale “Pronto?”, dando del “Lei” e mostrandosi disponibili alle domande.

A questo punto inizia il colloquio telefonico vero e proprio, che per noi riveste una grandissima importanza: si tratta della prima impressione, quella che determinerà il passaggio al colloquio di persona/via skype o, in alcuni casi, ci farà segnalare o meno il vostro curriculum al nostro cliente. Mostratevi disponibili e professionali.

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6 Commenti

  1. il mio commento è:sono cat. protette al 67% fino a 2 anni fa un lavoro riuscivo ha trovarmelo ,adesso è diventato tutto più difficile da quando hanno saputo dei miei infarti e by-pass, nessuno mi vuole ha lavorare tipo salumiere macellaio ristoranti ecc. questi sono i miei lavori ke praticavo. hanno paura ke non c è lha faccio o ke io muoio sul lavoro. pensione niente ke devo fare x campà ki mi aiuta non ho nessuno…sono di caserta cell.3333207013.grazie x una risposta comprensiva…

    • Ciao Salvatore,
      grazie per averci scritto.
      Proprio per dare alle aziende un’immagine più corretta del lavoratore, focalizzandosi sulle reali capacità residue (che spesso non sono affatto residue ma sono molto elevate!) Jobmetoo ha ideato le schede di autovalutazione presenti nell’area riservata.
      Ti invitiamo a prendere spunto dalle schede e affrontare i colloqui di lavoro focalizzando l’attenzione su ciò che puoi fare, in sicurezza e autonomia. Grazie per tenerci aggiornati!

  2. Buongiorno almeno ricevere qualche telefonata per un colloquio di lavoro! Ho invalidità al braccio sx 50% sono in contatto con la dottoressa del centro per l’impiego della mia città che si occupa di invalidi ma la notizia è che tutte le aziende della mia zona che hanno scoperture di categorie protette preferiscono pagare le multe piuttosto che assumere gente come me …è assurdo possiamo lavorare anche noi! Intanto i giorni passano, Sono un ragazzo padre con un figlio con una malattia rara che fortunatamente si gestisce da solo ma devo ringraziare mia madre con la pensione minima che almeno io non sono sotto i ponti e mio figlio in un istituto! E quello che chiedo è un lavoro e poter vivere con dignità. …

    • Ciao Giorgio,
      grazie per averci scritto.
      La tua situazione è proprio quella che noi di Jobmetoo non vorremmo più si ripetesse. Dà fastidio che le aziende preferiscano pagare penali a prescindere. Il nostro lavoro quotidiano è proprio rivolto ad aiutare le aziende a superare questo preconcetto. D’altra parte restiamo piacevolmente sorpresi nel constatare che, molte aziende anche grandi, hanno una forte sensibilità sul tema.
      Ti aspettiamo in Jobmetoo, sperando di esserti utili.

  3. Buon giorno,mi chiamo daniele ed ho una invalidità per malattia del 100%. Ho 54 anni,non svolgo alcuna attivitàe lavorativa da almeno 3 anni e mezzo e non ho un reddito per potermi mantenere in autonomia. Fortunatamente,grazie all’aiuto ed alla sensibilità del mio comune,dopo 10 anni in lista di attesa è arrivato al momento opportuno un tetto sotto cui ripararmi. Non so quanto ancora potrò resistere in questa situazione,so che sto provando ad aprire ogni strada percorribile,compreso un corso per riqualificarmi : ma sono molto scettico al momento. Ritengo che il mio lavoro di magazziniere potrei ancora svolgerlo molto bene;ho ancora forza di stare i piedi 8 ore lavorative,non ho problemi fisici nè psiachici. Sto frequentando un corso-che terminerà a fine mese- come magazziniere e mulettista nel tentativo di ottenere sia l’attestato che il patentino del muletto(nonostante abbia sempre comunque utilizzato tutti i mezzi esistenti per la movimentazione delle merci da magazzino. Alla potenziale azienda che dovesse assumermi non solo porterei una manodopera di qualità,ma anche 8000 euro di contributi in meno da versare per la dote lavoro di cui sto usurfruendo,più una detrazione fiscale ulteriore per avere più di 50 anni,più-credo-un’ulteriore detrazione fiscale per essere un disabile appartenente alle categorie protette. Spero che a qualcuno arrivi questa mia e possa oltre che ritenerla interessante,attivarsi seriamente per aiutarmi ad ottenere un posto di lavoro a tempo indeterminato. Grazie

    • Ciao Daniele,
      grazie per il tuo messaggio.

      Ho visto che sei iscritto al nostro sito http://www.jobmetoo.com: al fine di agevolare la ricerca di lavoro e fare in modo che le aziende possano trovarti facilmente e in maniera veloce, ti consiglio di completare il tuo profilo in tutte le sue parti (ad esempio inserendo gli allegati che attestano quanto qui espresso).
      In caso di difficoltà non esitare a scrivere a inof@jobmetoo.com: nell’oggetto puoi inserire “In risposta all’invito dal Blgo Jobmetoo”.
      Grazie.
      Buona giornata.

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