2015_jobmetoo

Il 2015 si è chiuso e il primo mese del 2016 è volato letteralmente via: un anno intenso, un anno di sfide per Jobmetoo, dalla sua costituzione sino ad oggi.

Grazie!

Vogliamo partite da questa esclamazione perchè pensiamo sia giusto ringraziare chi in questi mesi ci ha sempre supportato, promosso, avanzato delle richieste e critiche costruttive, nonchè chi ha creduto in noi e continua a farlo.

Il 2015 è stato l’anno del lancio, della scelta di attuare un cambio culturale nel mondo del lavoro e nella disabilità: far comunicare e far convivere due mondi che finora sono stati distanti; più le leggi e le tutele aumentavano, maggiori erano le difficoltà di inserimento lavorativo di persone con disabilità.

Nell’anno appena trascorso ben 50.000 visitatori unici sono entrati in contatto con Jobmetoo, questi hanno visualizzato 360.000 pagine; anche il tempo medio trascorso sul sito è molto alto, pari a 10 minuti, indice di contenuti interessanti e di valore.

Se dovessimo invece focalizzarci sugli annunci di lavoro e le ricerche, quali sono i numeri? Un’immagine dice più di mille parole

2015_jobmetoo_sito

Passando al blog, la nostra risorsa editoriale, i numeri sono altrettanto soddisfacenti: abbiamo scritto oltre 160 articoli (post nel linguaggio del web), ricevuto 116 commenti, quindi quasi 1 commento a post e avuti oltre 2.000 visitatori unici che hanno letto 4.000 pagine in un anno.

Numeri che nel 2016 vogliamo superare con la qualità e l’ascolto dei nostri utenti, tra cui tu che stai leggendo, che sei il vero valore del nostro lavoro.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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