Horus Technology

Il nome non è stato scelto a caso, infatti si legge da Wikipedia:

Horus, che significa probabilmente “Il lontano”, è una divinità celesta egizia che ha la sua ipostasi nel falco

Horus è, quindi, per l’antico Egitto, una dività che rappresenta il vedere lontano, raffigurata tramite le sembianze del falco. Mai paragone fu così calzante e concreto nella descrizione del nuovo trovato tecnologico: occhiali per persone ipovedenti e ciechi.

Horus Technology: i Google Glass della disabilità

Negli ultimi mesi Google si è concentrata molto sul rilascio dei Google Glass, con cambi anche al vertice del progetto e ottimizzazione del design, punto dolente del gioiello tecnologico americano (insieme al prezzo non proprio accessibile).

Horus si basa sulla stessa idea, ma con un target completamente diverso: le persone ipovedetni e cieche. Spesso il quotidiano è il contesto nel quale si presentano le maggiori difficoltà: leggere le etichette dei prodotti, lavorare al computer, svagarsi con un libro.

Per capire meglio il loro funzionamento riporto in basso il video esplicativo, lasciandovi con lo slogan aziendale

“The invisible made audible”

Sito: Horus

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

4 Commenti

  1. Bravissimi. I giovani salveranno questo mondo. Considerate sempre che per ricostruire le immagini, essendo il nervo ottico leso, si deve partire dalla corteccia occipitale, raddrizzare con prismi e riamplificarla utilizzando figure sfocate a campione ( Bambino, uomo, donna, macchina, strada, luce etc e rimodellare con un computer come fosse un cartone animato). Scusate i miei consigli. Spero che vi tornino in mente con il lavoro.

    • Ciao Carmine,
      grazie per il tuo commento.
      Ci fa piacere avere una visione professionale del tema.
      Al prossimo commento su un nuovo post! 🙂

  2. Se ci sentiamo e mi spiegate come funziona il vostro occhiale, visto che sono un fisiologo della visione, potrei consigliarla ai miei pazienti ipovedenti. Potete anche chiamarmi al 3392248541

    • Gentile Carmine,
      grazie per il tuo messaggio.
      Gli occhiali non sono da noi sviluppati, ma ne abbiamo parlato in quanto importanti in ottica disabilità.
      Puoi contattare i responsabili di Horus accedendo al loro sito http://horus.tech/it/horus.php
      Grazie.
      Buona serata.

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