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Estate, Calabria, 8 anni, 30 gradi costanti e una pausa post pranzo che sembrava non finire mai: benchè ci fossero tanti giornalini da leggere, giri in bicicletta da poter fare, giochi di società da poter spacchettare e utilizzare, il mio “argento vivo” mi spingeva a fare altro, sapendo che il mare sarebbe stato inaccessibile sino alle 16 (rigidi regole dei genitori!) e che le settimane precedenti era state un susseguirsi di attività di routine.

Ecco l’illuminazione, l’idea che cercavo da diversi giorni, la novità pomeridiana che tanto cercavo: un mercatino degli oggetti usati! Entro in casa, mi dirigo verso la camera che condivido con mia sorella e tiro fuori dai cassetti tutti i giochi che non utilizzo. Il letto è sommerso di pistole ad acqua, personaggi dei cartoni animati, mani appiccicose, ma anche giornalini, quaderni e block notes vari.

Non ci penso troppo, chiamo mia sorella e allestiamo, davanti casa, un piccolo banchetto sul quale posizioniamo tutta la nostra merce: la posizione della casa ci aiuta, è una strada di passaggio, sia per le auto che per i pedoni. I primi clienti arrivano, i prezzi sono creati sul momento ed in base la simpatia del nostro acquirente. Noi non li vediamo, ma alle nostre spalle, sul grande giardino d’ingresso, sono sempre presenti i nostri genitori, che controllano il nostro operato e le varie contrattazioni che nascono per ogni acquisto.

Ripensando oggi a quei pomeriggi trascorsi a vendere, o meglio, ad improvvisare la vendita dei nostri piccoli averi da adolescenti, credo che la gioia presente nei nostri occhi e l’entusiasmo che ci accompagnava non fosse tanto quello di accumulare dei soldi (come detto, i prezzi non li conoscevamo neanche e spesso non superavano le 2.000 lire al pezzo) quanto l’atto di vendere in sé, di sapere che quell’oggetto potesse essere utile per un’altra persona.

Questo episodio della mia infanzia, associato alla Giornata Internazionale della Disabilità festeggiata il 3 Dicembre, mi dà l’occasione di introdurre e-anffas, il marketplace lanciato oggi da Anffas, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, al fine di realizzare un sogno dei ragazzi che lavora al progetto: vedere i loro prodotti nelle mani dei consumatori italiani.

Le strutture Anffas e gli enti a marchio Anffas che aderiscono al momento all’iniziativa sono 20 e oltre 200 i prodotti attualmente disponibili, molti di questi personalizzabili. L’e-commerce ha una sezione dedicata al Natale, al fine di poter realizzare un regalo solidale nel periodo festivo ai parenti o amici. Collegandosi al sito e-anffas è possibile scegliere tra numerose proposte: dalle cornici alle bomboniere, dai quaderni ai divani.

Un’iniziativa che grazie al web ha ampliato il proprio mercato e la visibilità dell’Associazione: all’inizio i prodotti erano accessibili alle persone limitrofe all’associazione, grazie all’e-commerce i prodotti sono disponibili in tutta Italia. Un bel salto per l’Associazione, una bella idea per sostenere un’iniziativa a forte impatto sociale, in particolare nel periodo natalizio.

Fonte: Vita

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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