diversità

La cultura sociale, quella cioè dettata dagli usi e abitudini dell’ambiente in cui si vive, tende ad uniformare le persone e a proteggere il gruppo, costruendo un muro invisibile, difficile da valicare e oltrepassare.

Questo muro tende ad escludere i “diversi”, una categoria di persone nominate dagli stessi membri della società al fine di definire, e quindi confinare, le persone che non rappresentano, per qualsiasi motivo, la società stessa.

Accade sempre, da sempre e sempre più spesso: viene definito “diverso” una persona per il colore della pelle, la religione, i suoi gusti, i suoi atteggiamenti, la sua natura…

Anche i disabili vengono confinati in questa categoria, tanto da far nascere il neologismo “diversamente abili”: una definizione che mette in primo piano la diversità e non la persona, l’essere che si cela dietro un’etichetta data da qualcun altro.

Da qui nasce la campagna “Love has no label”: siamo tuti uguali, nelle nostre diversità: siamo tutti delle persone, siamo tutti parte dello stesso mondo.

Una sensibilizzazione che Jobmetoo ha come obiettivo sin dalla sua nascita: si valutano le persone e le loro competenze, aspirazioni; il resto è secondario.

Condivisioni
Articolo precedenteViaggiare: cosa di più bello? Se è per tutti vale ancora di più
Prossimo articoloAlessandro Mennella, un comunicatore con la testa dura
Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here