Infografica Jobmetoo: Disabilità e Formazione

Il primo passo per l’integrazione sociale parte dalla scuola: la conoscenza e la nostra storia definiscono ciò che siamo. A qualsiasi livello e in ogni settore, la conoscenza è forza, è autorevolezza, è autorealizzazione.

L’accesso consente il potere

è una frase di un mio professore universitario, uno dei più bravi e temuti che abbia mai avuto: ammiravo i suoi discorsi lineari e assertivi, la sua capacità di esprimere concetti astratti con esempi pratici e il suo percorrere le fasi della comunicazione politica in maniera lucida.

Un giorno esclama la frase su scritta e le due ore di lezione successive sono intense come uno dei migliori film che abbia mai visto, il cui sunto è: avere accesso alla conoscenza permette di avere il potere, inteso nel senso di avere un vantaggio rispetto a chi ignora, cioè coloro che non conoscono.

Posso traslare questa definizione al mondo della disabilità: quante sono le persone disabili che accedono all’istruzione? Grazie all’infografica Jobmetoo, dopo aver censito le persone disabili, aver trattato il tema della terminologia, approfondiamo oggi quello dell’istruzione.

In Italia gli studenti disabili sono 180.000 così divisi: 85.000 nella scuola primaria, 65.000 nella scuola secondaria e oltre 30.000 all’università.

Se passiamo dall’altro lato del banco? In questo caso si contano 74.000 insegnanti, circa uno ogni due alunni disabili.

Puntare sulla formazione ha il valore di un investimento futuro: un ritorno di ricchezza economica e sociale che include le persone disabili nella società, rendendole protagoniste della stessa.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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