De_Bruyne_Special_Olympics

De Bruyne è un forte calciatore belga che ha fatto vedere le sue doti nell’ultimo incontro giocato contro l’Italia: nel 3-1 con cui la nazionale del Belgio ha portato a casa la vittoria, De Bruyne è stato una dei marcatori.

La giovanissima ala in forza al Machester City è un talento seguito dai maggiori club europei: le sue doti sono calcistiche sono tra le più ricercate del momento, sia per duttilità che per concretezza nell’area di rigore avversaria.

Si parla molto di De Bruyne in ambito calcistico (è il suo mestiere ed è anche normale che sia così), ma poco in ambito sociale, settore in cui il giovane calciatore è molto attivo.

Campagna Special Olympics: De Bruyne ci mette la faccia

Kevin De Bruyne è stato coinvolto in prima persona nel lancio dei giochi olimpici, nome completo Special Olympics European Games, mettendoci la propria faccia, ma con una piccola modifica provocatoria: i tratti originali sono stati modificati in modo da farli diventare tipici della sindrome di down.

Lo stesso calciatore spiega il motivo dell’iniziativa “Perchè gli atleti con disabilità mentali hanno così poca visibilità?” chiede De Bruyne “Si allenano duramente e sono dei professionisti nel loro settore“.

Il forte impatto dell’immagine dà molta visibilità ai giochi e permette di dare il giusto interesse ad atleti oggi considerati di serie B.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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