Riceviamo dalla FISH questo comunicato:
La FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap è una organizzazione che raggruppa molte associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari. È protagonista da vent’anni di iniziative di impegno civile per i diritti e l’inclusione delle persone ma anche di contrasto al pregiudizio e alla discriminazione basata sulla disabilità.
Per farlo ancora più efficacemente, quest’anno FISH invita già da questa settimana le persone con disabilità e i loro familiari a raccontare, in prima persona, i troppi ostacoli che ogni giorno devono superare partendo proprio dalla domanda “Quali sono le barriere che devi affrontare ogni giorno? Racconta la tua storia di disabilità”.
Le barriere – descritte attraverso episodi della vita di ogni giorno – possono essere di natura fisica, ma anche legate alla paura, all’isolamento e alla distanza creata intorno alla disabilità stessa.
Per raccogliere e poi far conoscere a tutti queste storie, FISH ha realizzato uno specifico spazio web dove le persone possono raccontare e raccontarsi. Per condividere anche con chi non è disabile gli ostacoli a volte apparentemente impalpabili che vengono affrontati.
http://www.fishonlus.it/latuastoria/
Amici di Jobmetoo, ecco un’altra occasione non solo per far sentire la propria voce, ma anche per avere la certezza che sarà letta, ascoltata e quindi vissuta e condivisa: senza condivisione non può esistere cambiamento.
Credo che parlarne e condividere sia uno dei modi per essere “calcolati” ma il coinvolgimento è il più efficace. Meglio di parlare e “fare”.
“Parlare” non è certo meno importante del “fare”: e il solo “fare” senza “parlarne” prima non garantisce risultati. Il progresso si ha solo quando le azioni sono concertate e quindi pensate. Grazie per il contributo!
Vorrei raccontare la mia storia di Disabilità, perchè essere discriminato solo per la mia patologia non significa solo essere esclusi ma anche emarginati da questa società di persone che credono di essere solo loro i perfetti di turno, rispetto a chi con disabiltà interiore non servino a nulla o poco.
L’iniziativa FISH vuol raggiungere proprio questo scopo. E’ anche corretto dire che spesso le persone semplicemente non conoscono la e le disabilità. A maggior ragione un buon motivo per far sentire la propria voce. Grazie!
Discriminati quando sul posto di lavoro non ti vengono riconosciuti i tuoi diritti,come chiedere i permessi giornalieri di un ora al giorno della legge 104 art. 33, e te li negano mettendoti il limite di 14 ore mensili dicendoti pure che te li danno per favore. E’ una battaglia che dura da due anni e non capiscono o fanno finta di non capire che il limite delle ore è per i familiari che assistono il disabile e che invece per il lavoratore disabile è per ogni giorno lavorativo del mese senza limite (sono un insegnante con orario di lavoro giornaliero inferiore a 6 ore). E poi essere emarginata dalle colleghe pensando che ti fanno dei favoritismi perché, appunto, non conoscono e non vivono la disabilità e non sanno la fatica di alzarti,lavarti e arrivare sul posto di lavoro in orario per cercare di avere una vita quanto più possibile “normale”………..
Purtroppo la Legge 104/92 invece di essere famosa per la sua attenzione e il suo grado di civiltà, balza sulle prime copertine dei giornali e in televisione per causa di coloro che utilizzano i benefici in modo assolutamente improprio. Continua la tua battaglia perché non stai chiedendo nulla: è un tuo diritto. I veri problemi sono altri, e la FISH lo dimostra con un recente studio: http://www.fishonlus.it/eventi/verso-un-nuovo-paradigma/ . Le schede parlano da sole. Un caro saluto dallo staff di Jobmetoo.