Accessibilità

Lo spunto per una riflessione sul blog di Jobmetoo arriva dall’articolo uscito su Wired.

In particolare colpiscono un paio di passaggi dell’intervista a Frances West (Chief Accessibility Officer di IBM).

accessibility jobmetoo

Il primo, la vision, chiarissima che prospetta come le tecnologie non potranno che essere l’ariete per abbattere quante più barriere perché “Unendo le forze possiamo aiutare ogni persona a realizzarsi, senza distinzioni di età, abilità fisiche o capacità cognitive. Il risultato sarà un mondo più intelligente, connesso, inclusivo e accessibile. Per tutti”.

Il secondo, invece, ricerca la definizione di accessibilità e racconta come “Il design di un prodotto o la user interface (UI) possono essere più o meno pratici, ma possono non essere accessibili. Per questa ragione l’accessibilità deve essere integrata sin dal principio. Prodotti o applicazioni mal concepiti costituiscono una barriera per i disabili, mentre viceversa quelli ben congegnati sono più adatti anche per il mercato di massa.” 

Credo che tutto stia nella partita che facciamo per un futuro migliore, dove ognuno di noi, sensibilizzando amici, colleghi e professionisti ad un approccio alle cose realmente accessibile possa dare un contributo importante.

Quanto ancora si potrà fare?

A voi una buona lettura dell’intera intervista a F. West, cliccando qui.

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