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Non comunicare è impossibile

Questo è uno degli assiomi della comunicazione: in qualsiasi forma, con qualsiasi oggetto o strumento, anche con il nostro corpo, c’è sempre una comunicazione, sia volontaria che involontaria.

Se lo scambio tra gli interlocutori è caratterizzato da ciò che si dice e ciò che trasmettiamo, anche con i gesti, come può avvenire questo scambio tra persone con disabilità? Andiamo ancora oltre, le persone con disturbi allo spettro acustico, come possono comunicare?

Vi.co Hospital, la APP per comunicare facilmente

Le persone con disabilità uditiva, in particolare coloro che nascono con questo tipo di disabilità, hanno forte difficoltà a comunicare se non seguiti da professionisti: manca loro uno storico di suoni e di fonetica che non hanno mai appreso e sentito nella loro vita.

Nel caso in cui una persona con disabilità, ad esempio psichica, non riesca a comunicare il proprio disturbo o male fisico, quest’ultimo peggiora, compromettendo la propria salute e le aspettative di vita della persona.

La Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone ha creato una APP: Vi.co Hospital, il cui acronimo sta per Visual Communication. L’APP permette di avere un’interfaccia comunicativa consona per le persone affetti da disturbi della comunicazione: la soluzione elaborata si basa sulla rappresentazione visiva dei messaggi, permettendo un’immediatezza di comunicazione e superando il confine dei codici della comunicazione scritta.

Vi.co Hospital

Il sistema, lanciato da un team di medici e studiosi delle patologie su citate, permette di rendere autonome le persone con disabilità che lo utilizzano, innalzaldo il loro grado di benessere e salute.

 

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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