Esoscheletro

Steve Jobs avrebbe adorato questo oggetto, questo studio sulla deambulazione. Perchè? Perchè le decisioni importanti, per Jobs, andavano discusse in lunghe passeggiate per le vie che caratterizzano le città della California, con un bel sole che accarezza le idee e il verde dei parchi a scandire il paesaggio.

L’esoscheletro di cui parliamo oggi potrà dare una mano alle persone con disabilità motoria: è un’invenzione che permette di facilitare la camminata di circa il 10%.

Esoscheletro passivo: un ulteriore punto di forza

molla esoscheletro

A differenza degli esoscheletri sinora progettati e realizzati in versione di proptotipo, quest’ultimo ha un sitema passivo, cioè non necessita di batterie o motori per alimentare il movimento, ma il processo funziona grazie all’energia cinetica. La camminata crea una frizione meccanica che tende una molla, la quale rilascia l’energia accumulata per facilitare la falcata. Se a questo si aggiunge un peso leggero e un’autonomia pressocché illimitata, il vantaggio e la rivoluzione della scoperta è presto detta.

Ad oggi l’oggetto è solo un prototipo, ma l’obiettivo è quello di realizzare una versione su larga scala da distribuire a quelle persone con difficoltà motorie, le quali potrebbero così acquisire una maggiore autonomia nei loro movimenti.

Fonte: Webnews

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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