sound shirt

Immagina un mondo senza musica, quindi senza suoni e rumori, come ti sentiresti? Spaesato, disorientato e senza riferimenti, come minimo: il suono è un forte punto di riferimento ambientale in quanto permette di capire se siamo da soli o in compagnia in un ambiente, la distanza delle persone da noi, i richiami ed i segnali acustici ai quali associamo dei significati specifici.

Da questa constatazione nasce The Sound Shirt, una maglia (anche se sarebbe una tuta) che permette di far sentire la musica alle persone sorde. Come funziona? Lavoriamo ancora con l’immaginazione e pensiamo di assistere all’esecuzione musicale di un’orchestra: numerosi microfoni posizionati sul palco registrano i suoni dei vari strumenti musicali; un software trasforma il suono in dati che vengono inviati alla tuta, dotata di 16 sensori vibranti che riproducono l’intensità dei suoni in punti specifici del corpo, ad esempio il suono dei violini viene riprodotto lungo le braccia.

Dopo 6 mesi di sviluppo del progetto si è deciso di testare il risultato finale su diverse persone sorde: sedute in sala con il rispettivo accompagnatore e con la tuta indossata, si è dato via al concerto e di conseguenza alla “vibrazione” della tuta. I primi momenti sono stati di piena sorpresa e gioia: per la prima volta delle persone sorde potevano ascoltare la musica. “Quello che tu senti con le orecchie, io lo sento con il corpo” questo uno dei primi commenti espressi, quasi commosso, da una delle persone che si sono rese disponibili a testare la musica.

Un progetto altamente inclusivo e dal forte impatto sociale che permette di far sentire non solo la musica, ma anche le emozioni che questa provoca negli ascoltatori classici e quelli dotati della Sound Shirt.

 

Fonte: Fortune

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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