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Oggi abbiamo il piacere di presentarvi Elisa, una ragazza determinata e preparata: ci racconterà la sua storia ed il suo sogno che potrebbe coincidere con quello di molti di noi!

Ciao a tutti,

Mi presento: mi chiamo Elisa, ho raggiunto da qualche anno la maggiore età, sono una siciliana “trapiantata” a Milano, adoro i cani, il basket, la musica, la lettura e la comunicazione, soprattutto attraverso il web, al punto che, di quest’ultima cosa, ho fatto il mio lavoro. Dimenticavo… Sono “diversamente abile” in seguito ad una non (ancora) ben specificata patologia, a causa della quale ho un’andatura zoppicante e debbo utilizzare calzature apposite e, da qualche anno, quando vado in giro da sola, una “simpatica” stampella. Nonostante tutto, ho sempre condotto una vita, tutto sommato, abbastanza normale: studio, lavoro, viaggi, divertimento, etc. etc. etc.

Elisa De Luca

Quattro anni fa, in seguito ad un intervento chirurgico non esattamente riuscito che ha peggiorato la mia situazione, mi sono trovata di fronte ad un bivio: chiudermi in casa a piangermi addosso maledicendo il giorno in cui avevo deciso di sottopormi a quell’intervento o prendere in mano la mia vita e continuare a viverla come meglio potevo? Alla fine, l’ha avuta vinta il mio animo battagliero (anche grazie all’appoggio di familiari ed amici) … ed eccomi di nuovo in pista!

Certo, ho dovuto modificare un po’ le mie abitudini, ma, con una certa sorpresa, guardandomi intorno, ho scoperto che, nonostante gli innegabili ostacoli e le (tante) “aree di miglioramento” ancora presenti, in Italia e non solo, esistono già vari servizi che aiutano chi si trova nella mia situazione (o anche in peggiori) a condurre una vita piena e soddisfacente. Un giorno, mentre volavo verso la mia adorata Sicilia per le ferie estive (ovviamente, per salire a bordo avevo dovuto richiedere l’assistenza), m’è venuto in mente che, magari, in quello stesso momento, altre persone con problemi di mobilità se ne stavano a casa, pensando di dover rinunciare a prendere l’aereo o concedersi una vacanza “come tutti gli altri”. E chissà a quante altre cose stavano rinunciando, solo perché non erano a conoscenza di tutto ciò che già esiste!

Dovevo fare qualcosa… Ma cosa? Pensa e ripensa, ha preso lentamente forma il progetto Move@bility, che oggi è un blog (e relativa pagina Facebook), nel quale raccolgo informazioni e consigli relativi ad iniziative e servizi che, come dice il motto che ho scelto per il progetto, aiutano ad avere un mondo “alla portata di tutti”.

Ma resta ancora molto da fare perché un viaggio, di lavoro o di piacere, o un semplice spostamento da un punto all’altro della città non si traducano mai in un calvario o in un ostacolo insormontabile. Perché è bello farcela con l’aiuto degli altri, per carità, ma volete mettere la soddisfazione di cavarsela da soli? 

Vi va di aiutarmi a realizzare questo sogno? Seguitemi, su Move@bility e qui! Oggi, infatti, inizia la mia collaborazione con gli amici di Jobmetoo, che ringrazio per il lavoro che stanno facendo per diffondere una visione più corretta della diversa abilità e per l’opportunità che mi hanno concesso.

A presto!

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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