Play fro inclusion.1

“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.

Questa è una frase che Don Lorenzo Milani ha scritto nel 1967 nel libro “Lettera ad una professoressa”. La potenza di queste parole riecheggia oggi, saltellando tra teorie pedagogiche e riforme scolastiche e si piazzata fissa davanti ai nostri occhi un paio di anni fa.

Ciao a tutti, con questa frase inauguriamo la collaborazione con questo blog, e vi raccontiamo la nostra storia.

Siamo in tre e in comune avevamo il fatto di aver passato un periodo della nostra vita a fare ricerca. Almeno questo è quello che ognuna di noi credeva all’inizio. Tre caratteri diversi, tre diverse fisionomie, interessi di ricerca diversi. Spesso quello che si giudica diverso è la conseguenza di considerazioni superficiali. E sì, ci sbagliavamo comunque. E non sulla diversità, sia chiaro, ma sulla forza che avrebbe potuto avere il mettere insieme quello che ci rendeva diverse le une dalle altre.

Quello che ci accomunava e che ci accomuna anche oggi, a quasi due anni di collaborazione, è stata un’esigenza troppo forte per essere ignorata. Il nostro desiderio era quello di utilizzare quello che facevamo, cioè la ricerca, per aiutare le persone, i bambini. Soprattutto i bambini.

Volevamo rendere fruibili i risultati della ricerca che molti nostri colleghi e noi stesse abbiamo condotto e stiamo conducendo. Abbiamo capito che la ricerca condotta nell’ambito delle scienze cognitive, della psicopedagogia e della psicologia evolutiva poteva non solo dialogare ma costituire un mezzo per aiutare i contesti scolastici e sociali a diventare veramente inclusivi.

Insieme abbiamo fondato il Progetto “Play for Inclusion”, un progetto che mira alla costruzione di strumenti e metodologie inclusive che devono rispecchiare il valore dell’inclusione, devono cioè riuscire a valorizzare le competenze, le caratteristiche e le possibilità di ognuno, al fine di fornire pari opportunità di apprendimento a tutti.

Play for Inclusion sta muovendo i primi passi con lo sviluppo di Kibu un videogioco che allena la mente di tutti i bambini e che ha appena terminato una campagna di crowdfounding sulla piattaforma Withyouwedo della Telecom.

Su questo blog parleremo di inclusione, di ponti di comunicazione tra ricerca scientifica e metodologia didattica e descriveremo esempi di realtà italiane che mettono in pratica i principi dell’inclusione. Come quello che cerchiamo di fare attraverso l’associazione di promozione sociale Diparipasso… ma questo ve lo racconteremo poi.

Intanto, piacere di conoscervi.

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