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9 Gennaio 2007 e 29 Giugno 2007, due date che rimarranno nella storia del mondo tecnologico: il lancio e la commercializzazione dell’iPhone. Un nuovo telefono, un nuovo modo di comunicare e di relazionarsi con internet che ha dato vita alla diffusione degli smartphone. Oggi lo diamo per scontato, ma l’iPhone è stato il primo telefono touch, il dispositivo che ha introdotto le APP: Steve Jobs ha creato un nuovo mercato, che oggi vale miliardi di dollari con migliaia di posti di lavoro, e che sino a 10 anni fa non esisteva.

L’iPhone ha creato anche il neologismo “smartphone”: non più un semplice telefono con il quale sino al 2006 si poteva chiamare, inviare messaggi (e giocare da soli), ma uno strumento che diventa altamente personalizzabile, con i propri temi e APP, con le specifiche create dall’utente; un oggetto che oggi non è solo un device, ma un’estensione del proprio corpo: perdere o smarrire il proprio smartphone per una persona è molto più problematico e traumatico che perdere la propria borsa/zaino o un documento d’identità.

Un impatto tecnologico così imponente crea progresso solo se è accessibile a tutti, qui entra in gioco Orbolandia: le persone cieche o con disabilità visiva sono invitate a seguire un corso per iPhone e iPad (la versione tablet dello smartphone dell’azienda di Cupertino) al fine di sfruttare al meglio le potenzialità dei devices di casa Apple.

Orbolandia ha organizzato i primi corsi a Gennaio di quest’anno, le prossime sessioni inizieranno il 6 Marzo e si potrà scegliere tra tre tipi di corsi:

  • principiante: iPhone appena acquistato, quindi primo utilizzo del device
  • disinvolto: usa l’iPhone ma ne vorrebbe sapere di più
  • esperto: conosce le APP che rendono l’iPhone accessibile e le vuole sfruttare al massimo

I corsi sono indicati per tutte le età, quindi per gli adolescenti che hanno appena comprato il loro primo smartphone ma anche per le nonne che utilizzano per la prima volta un iPhone. Iscriversi è facile: è sufficiente andare sul sito di Orbolandia e utilizzare i vari canali disponibili: Skype, e-mail o numero di telefono.

Un’iniziativa da premiare e diffondere, in quanto favorisce la diffusione delle conoscenze in settori finora poco presi in considerazione e abbatte il tanto discusso “digital divide”, grazie alla volontà di inclusione tecnologica di cui il nostro paese ha bisogno.

 

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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