Staffetta-Maratona-Jobmetoo

Il 12 Aprile si è svolta la Milano City Marathon e Jobmetoo ha partecipato all’evento con la sua staffetta supportando Rare Partners e la Sindrome di Usher. Come è andata? Partiamo dall’inizio!

Un clima di festa e tanta sensibilità

Tatuaggio Rare Partners

Appuntamento alle 9 ai Giardini Indro Montanelli a Milano: siamo arrivati lì qualche minuto prima e notiamo subito tantissima gente, tanti colori e in particolare tanti sorrisi. Lo stand era ubicato al centro dei giardini il ché permetteva di poter vedere le altre associazioni e la numerosa partecipazione e sensibilità delle persone alle tematiche sociali.

Incontriamo altri runners e viviamo subito il clima di cordialità e di carica in vista della maratona e della staffetta; anche la parte gioviale è presente: tante foto, possibilità di avere un tatuaggio temporaneo con il logo di Rare Partners, messaggio personalizzato sulla propria maglietta…e molto altro.

La gara: tanto divertimento e caldo!

Jobmetoo ai blocchi di partenza

Ai blocchi di partenza, alle 9.30 in punto, partono i professionisti, i maratoneti veri, coloro che hanno chiuso i 42 Km in poco più di 2 ore! Dei marziani per noi, ma non eravamo lì per vincere, ma per divertirci: prima corsa Jobmetoo, tanto coinvolgimento e voglia di stare insieme.

Valeria parte alle 10 in punto, un piccolo (direi grande, ma Vale l’ha ridimensionato a piccolo con la sua forza di volotà) problema al ginocchio mette in pre allerta Nicola, che accompagna la moglie negli ultimi chilometri del primo percorso. Chiusi gli 11 Km scatta Nicola in solitaria, già caldo grazie al tratto percorso con la moglie e al sole che ha accompagnato la manifestazione.

Valeria si sposta al via del terzo tratto e qui incontra Alessandro, timoroso per la prova che lo attende in quanto è la prima volta che corre 9 Km in un colopo solo. Nicola arriva spedito, molla il testimone ad Alessandro e quest’ultimo parte: non pensa ai chilometri, ma al motivo per cui si corre. Tanto caldo, voglia di arrivare alla fine e le persone ai margini delle strade che incitano i corridori.

Alessandro arriva a conclusione del suo tratto, lascia il testimone a Danilo, la punta di diamante del team: come un levriero si avvia nella corsa, memore delle sue eccellenti prestazioni ai tempi della scuola. Il suo arrivo è accolto dagli altri staffettisti e tutti a festeggiare con le medaglie e il team di Rare Partners.

 Festa per tutti!

Jobmetoo medaglie

La Maratona si conclude e il tempo è relativo: nessuno se ne cura e tutti attendono i propri amici e staffettisti all’arrivoper dar vita ad un tripudio di colori e abbracci, di pacche sulla spalle e arrivederci alla prossima corsa.

Questo è lo sport, questo è lo spirito di Jobmetoo!

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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