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In Jobmetoo abbiamo sin da subito sposato l’approccio del “Lavoro Agile”: spesso questa definizione viene confusa con il lavorare da casa, ma è un limite dell’ampio significato che il termine assume.

Con Lavoro Agile si intende una concezione del lavoro focalizzata agli obiettivi: ogni persona dello staff è responsabile del proprio operato, sa quali attività deve svolgere, quali risultati raggiungere e in quali tempistiche. Viene meno ovviamente il “dove”, che è il punto più visibile, ma anche il “come”: un esempio lampante è quello delle famiglie con figli, impegnate e occupate con le attività dei bimbi e spesso costrette a rincorse o incastri per poter arrivare in tempo all’asilo/scuola o all’attività pomeridiana del figlio.

Un dipendente che è anche genitore, secondo le libertà del Lavoro Agile, potrebbe organizzarsi come segue: al mattino andare a scuola del figlio evitando il traffico di punta, subito dopo recarsi in ufficio e lavorare senza avere gli occhi fissi sulle lancette dell’orologio per correre a riprendere il figlio a scuola. Nel pomeriggio il figlio potrà essere recuperato da scuola e trascorrere del tempo con il genitore, che a sua volta sarà libero dal pensiero dell’arretrato lavorativo.

Altra casistica, specialmente in caso di scuole chiuse, è quella di portare il figlio con sé in ufficio: il lavoratore prosegue con le proprie attività e ha sotto controllo il figlio nell’ambiente di lavoro; il figlio realizza e concretizza il lavoro del genitore e conosce allo stesso tempo i colleghi.

Infine un’altra casistica, quella della trasferta o degli impegni extra lavoro (dentista, analisi, posta…): si ha la libertà di gestire i propri impegni e non avere la necessità di richiedere un permesso.

Il lavoro così impostato sta prendendo sempre più piede (gli inglesi lo definiscono lo Smatworking) e molte aziende lo introducono nelle loro organizzazioni: Richard Branson è stato un pioniere introducendolo in Virgin, poco tempo fa anche LinkedIn ha comunicato ai dipendenti il cambio culturale lavorativo, così come Fastweb in Italia.

La velocità con cui le aziende stanno rivoluzionando il modo di lavorare ha spinto il Governo ad aumentare il numero di organizzazioni che aderiscono al Lavoro Agile: entro fine mese la bozza di legge sarà presentata ai parlamentari, mentre entro i primi mesi dell’anno si presume che diventerà effettiva.

Un cambio radicale, in particolare in un paese come l’Italia che storicamente ha impostato il lavoro sulla presenza in ufficio e la prossimità fisica con il proprio collega o capo: un cambio che porterà flessibilità, libertà e passione per il proprio lavoro.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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