Roberta_Letorio_HR_Cefriel

Oggi ospitiamo Roberta Letorio, Human Resources Manager di Cefriel, che ha avviato una collaborazione con Jobmetoo per il recruiting di nuovi colleghi.

Salve Roberta e grazie per il Suo tempo. Iniziamo con una domanda che ci riguarda in prima persona: come ha conosciuto Jobmetoo?

Abbiamo conosciuto Jobmetoo durante l’HR Meeting 2016 grazie a Fabio Macchi, vostro Account Manager. Cefriel è da sempre sensibile al tema della disabilità e sapere di poter avere un partner specializzato nel recruiting, nella selezione e nel coaching delle persone con disabilità ha stimolato la nostra curiosità.

Quali sono i vantaggi che ha riscontrato nei servizi Jobmetoo rispetto alle agenzie tradizionali?

La facilità di utilizzo del portale (in particolare la possibilità di pubblicare annunci con grande personalizzazione dei criteri di ricerca), l’ampio numero di candidati iscritti al servizio, la completezza di informazioni (specialmente il questionario di autovalutazione delle disabilità).

Al di là delle regolamentazioni legislative, qual è la politica aziendale sull’inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili?

Il successo di Cefriel si basa su persone di talento e forti valori condivisi: passione, creatività, fiducia nella tecnologia e predisposizione al cambiamento. Ecco perché competenza, impegno ed entusiasmo sono per noi elementi di valutazione fondamentali per perseguire l’eccellenza e creare un’azienda dinamica e competitiva, a prescindere da peculiarità individuali, compresa la disabilità. Puntiamo invece sullo specifico contributo che ciascuno con il proprio ruolo e background può fornire a Cefriel.

L’inserimento di una persona disabile ha condizionato la struttura aziendale (sia fisica che di organigramma)? Se sì, i lavori realizzati hanno apportato un vantaggio anche alle persone non appartenenti alle categorie protette?

Il tema del benessere delle persone nel contesto lavorativo riguarda tutti i dipendenti; Cefriel è costantemente impegnato nella modifica e creazione di spazi adeguati alle esigenze di tutti, disabili compresi.

Ritiene che le tipologie di contratto oggi disponibili facilitino l’inserimento in azienda di persone disabili?

Le disposizioni comunitarie sul lavoro innovativo e agile ed i quadri normativi in via di definizione (per esempio smartworking e welfare) consentiranno sicuramente una facilitazione, sia per le persone disabili che per la società intera, in un’ottica di sempre maggiore flessibilità e work-life balance.

Pensa che il lavoro in remoto sia una strada percorribile per l’azienda? Esistono casi concreti?

Tutte le persone di Cefriel hanno gli strumenti per lavorare da remoto, se necessario; stiamo già ragionando, e avvieremo presto una sperimentazione per renderlo un’occasione concreta che consenta di preservare i vantaggi del lavoro in team multidisciplinari e di evitare possibili sensazioni di isolamento: i meeting, la pausa pranzo e la pausa caffè sono infatti per noi preziosi momenti di scambio di idee e aggregazione.

Pensa di inserire a breve nuove figure professionali appartenenti alle categorie protette?

Abbiamo già inserito sul portale un annuncio per uno sviluppatore in tema di IoT e Industry 4.0. Sicuramente durante l’anno inseriremo nuovi colleghi, anche con disabilità, poiché l’innovazione ha sempre bisogno di nuovi stimoli, soprattutto umani.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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