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Crescono e aumentano la loro influenza occasioni di formazione rivolte ad aziende e professionisti: parliamo di quegli eventi che, sulla scorta del paradigma disegnato dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità, diventano sempre più importanti non solo per la qualità dei messaggi veicolati ma anche per lo spessore dei partner che supportano queste tematiche.

Il 20 Novembre, a Milano, presso la sede della Fondazione LIA (Corso di Porta Romana, 108), prenderà il via un ciclo di workshop
in tema di Accessibilità digitale e comunicazione d’impresa, promosso nell’ambito del progetto EMERGO per l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. I successivi incontri si terranno nelle date dell’1 dicembre e del 14 dicembre: i dettagli sono consultabili qui.

Principali destinatari di questi incontri sono le Aziende, che avranno un’opportunità concreta di avvicinarsi in modo sempre più completo all’universo dell’accessibilità. Come suggerisce il titolo del primo seminario, l’accessibilità non può essere separata dalla comunicazione d’impresa: se io, lavoratore svantaggiato, sono escluso da processi produttivi e comunicativi, se i miei diritti sono messi in disparte, come posso far parte della vita stessa dell’impresa?

Dopo il successo del 2011, torna, ospitato ancora una volta dal prestigioso studio Linklaters, un ciclo di seminari incentrato sull’evoluzione dell’approccio giuridico alla tutela dei diritti delle persone con disabilità, riservato a giuristi e condotto da LEDHA. Come spiegano dal Centro Anti discriminazione “Franco Bomprezzi”, “il mondo della disabilità ha progressivamente abbandonato gli approcci caritatevoli e sanitari, che ne hanno segnato la condizione nella seconda metà del Novecento, per acquisire la consapevolezza che la disabilità è innanzitutto una questione sociale, che ha a che fare con il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali”.

A gennaio presso l’Università degli studi di Milano partirà invece un corso di perfezionamento dal titolo “Diritti e inclusione delle persone con disabilità in una prospettiva multidisciplinare”. Sul sito internet Unimi si trova il programma con tutti i dettagli. In questo caso il corso è pensato come uno strumento di specializzazione per tutti i professionisti (avvocati, magistrati, professionisti dell’ambito socio-sanitario, operatori della pubblica amministrazione che lavorano nel settore dei servizi sociali, dell’assistenza sociale e del collocamento delle persone con disabilità, addetti delle associazioni, delle fondazioni e delle ONG, addetti delle agenzie di lavoro interinale) che, per ragioni diverse, lavorano in ambiti legati al settore della disabilità. Il corso è poi ovviamente aperto a tutti i laureati che siano interessati ad approfondire le tematiche concernenti la tutela dei diritti delle persone con disabilità e che abbiano interesse a specializzarsi in questo settore per potere poi utilmente impiegarsi nei vari ambiti professionali coinvolti.

Eventi sempre più qualificati, coordinati con partner di primo livello e non direttamente legati al tema della disabilità: un ottimo inizio a cui dare riscontro con la partecipazione fisica di tutti noi interessati.

E se, parlando ai lavoratori dell’Inps, Papa Francesco afferma che “il vero riposo è il lavoro”, abbiamo un’ulteriore modalità per giungere al (solito) messaggio: mettere il lavoratore con disabilità nelle condizioni di essere produttivo è la vera sfida. Ma, per farlo, bisogna essere adeguatamente formati.

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Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

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