Diversity_Jobmetoo

Mi tengo poche, pochissime righe nel post di oggi per invitarvi alla lettura di un articolo di Simona Cuomo, Coordinatore del Diversity Management Lab della SDA Bocconi School of Management.

Simona (è anche una cara amica e mi permetto di chiamarla per nome) ci spiega con parole rigorose corredate da numeri inequivocabili come, nonostante tutti gli sforzi in corso, chi ha una disabilità o malattie croniche resta, nell’ambito della diversità, tra i più emarginati in ambito lavorativo.

Insieme al network WOW coordinato da Chiara Laghi, e a Jobmetoo, SDA Bocconi vuol farsi promotore di un progetto di ricerca applicata che possa portare un contributo significativo per migliorare una situazione che non fa bene alla civiltà così come all’economia.

Come spiega Simona, infatti, in questo scenario è evidente come il tema della disabilità e della malattia non sia qualcosa marginale, che si possa eludere confinandolo come un problema di una minoranza di lavoratori; si tratta al contrario di un tema che, se non viene fatto entrare nelle agende manageriali di oggi, le travolgerà fra non molto.

Condivisioni
Articolo precedenteDiverso significa uguale: raccontare ai bambini la diversità
Prossimo articoloAPP e Smartphone in supporto delle persone con disabilità
Laurea in Scienze Politiche, poi un quindicennio di lavori disomogenei e frustranti a causa della mia disabilità uditiva grave. Ero per tutti un "bravo ragazzo", ma al momento di affidarmi un compito gli stessi giravano le spalle. Finalmente, grazie ad un concorso pubblico, arriva il posto fisso a tempo indeterminato come amministrativo in una azienda sanitaria. Fui assegnato al front office ospedaliero, mansione del tutto incompatibile con la mia sordità. Dopo alcuni anni veramente sofferti, la decisione di dimettersi: una decisione adulta, consapevole, serena. Quindi la scelta di essere un imprenditore per far diventare impresa il binomio che nella mia vita non aveva mai funzionato: lavoro e disabilità. "Nulla su di noi senza di noi" non è solo lo splendido motto delle persone con disabilità, ma il messaggio di speranza che muove verso l' autodeterminazione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here