Una vita in apparenza normale, una sete costante che non viene percepita come un campanello d’allarme, la scoperta a 12 anni della malattia: diabete.
L’inizio è un gioco, un po’ per l’età un po’ perchè questo mondo nuovo fatto di ospedali, visite, controlli è anche piacevole a 12 anni. Crescendo la consapevolezza attecchisce e si pone davanti “lo specchio nero“: una dieta rigorosa, dei controlli regolari, un’introversione nei confronti della società.
Alice Torriani ha scritto un libro “L’altra sete” metafora della sua malattia e della sua condizione di persona affetta da diabe: oltre 3 milioni di persone convivono con questa malattia invalidante.
Alice non si è scoraggiata, ha affrontato la sua malattia e, con la sua esperienza, dà dei consigli a coloro che si trovano nella sua condizione: non isolarsi, quindi non parlare solamente della malattia e non interagire esclusivamente con persone che ne sono affette, ma aprirsi al modo; ed inoltre, essere autoironici, avere il morale alto, perchè la vita va avanti, con difficoltà, con attività sanitarie da programmare, ma la vita va vissuta.
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